Gent.le Ministra, sono la mamma di una bambina con gravissima disabilità non verbale.
Mi rivolgo a Lei perché sono convinta che ascolterà la voce di chi combatte ogni giorno per garantire una vita dignitosa a chi è più fragile.
Mia figlia Uma, il prossimo anno frequenterà la terza elementare ed è perfettamente integrata nel gruppo classe ma, c’è un grande MA. La mia bambina per comunicare, come le dicevo, non può utilizzare la voce e al suo posto utilizza la CAA.
L’approccio alla Comunicazione Alternativa è stato un percorso lungo e sfiancante ma anche ricco di soddisfazioni perché siamo riusciti ad eliminare da mia figlia quello stato di profonda frustrazione di NON ESSERE COMPRESA E DI NON POTER FARSI COMPRENDERE.
Uma ora è felice, può chiedere un bicchiere d’acqua se ha bisogno e può esprimere le proprie emozioni MA a scuola NON CI SONO MAMMA E PAPÀ che l’aiutano ad esprimersi e questo per una bambina con le sue difficoltà non solo verbali ma anche motorie e cognitive costituisce un problema gravissimo.
La Regione le passa soltanto 10 ore a settimana di Assistente alla Comunicazione e questo significa che per le restanti ore a mia figlia viene letteralmente messo un bavaglio.
Ora Lei si immagini cosa vuol dire per la bambina, per noi familiari sapere che ogni giorno ad un bambino viene IMPEDITO di comunicare perché non gli viene fornito un mediatore comunicativo per tutte le ore di permanenza in classe.
Oggi, come certamente saprà, è stato proposto un Disegno di Legge per l’internalizzazione degli Assistenti alla Comunicazione nell’organico del MIUR ed io umilmente Le chiedo di farlo suo. È arrivato il momento di dare un segnale forte alle famiglie che già sono ricoperte di problemi e dolori inimmaginabili.
Ascolti per favore la voce di chi voce non ha e ci aiuti. Abbiamo bisogno di Lei Ministra!