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Appello dei genitori: no allo smartphone agli alunni della primaria

Basta con lo smartphone regalato ai bambini di dieci anni: lo chiedono cinque associazioni di genitori di alunni della primaria di Roncade e Monastier, nel trevigiano.

“E se cominciassimo cercando di evitare che ai bambini delle scuole elementari, in occasione di compleanni, promozioni di fine anno o della Prima Comunione fosse già regalato il loro primo smartphone?”, si legge nel documento sottoscritto e diffuso attraverso i social media.

Nel documento si affronta in modo critico, sviscerando i pro ed i contro, il precoce utilizzo dei telefoni cosiddetti cellulari, in particolare per quanto riguarda il loro impiego per lo scambio indiscriminato di informazioni, fotografie e video.

“Internet – scrivono le associazioni – in pochi anni ha provocato una moltiplicazione di informazioni, contatti, e interazioni specialmente sotto forma di social, chat eccetera, che spesso proprio per la loro quantità, velocità e tempo che assorbono, rischiano di far perdere il senso della realtà autentica”.

 

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Il documento riporta anche che “il punto d’incontro e socializzazione è in rete e sempre meno in campetti piazze o oratori. Sono sempre di più gli occhi incollati al piccolo schermo di un cellulare dove si incrociano voci e parole ma nessun viso, nessun suono, nessuna emozione genuina” ed in cui “uno sbaglio, una leggerezza o una confidenza magari personale, talvolta fotografica, commessa proprio a causa dell’inesperienza, dell’ingenuità, non è rimediabile perché la rete non dimentica né cancella nulla”.

Visto che le cose stanno così, serve “un ritorno del buon senso, meglio se con un accordo ampio fra tutti i soggetti educatori, genitori in primis, insegnanti catechisti e istituzioni. Stabiliamo noi tutti assieme il momento in cui fornire il telefono ai figli e confrontiamoci per riflettere magari dandoci un decalogo comune su come accompagnare le nuove generazioni nello sconfinato mondo del digitale che noi stessi, forse, per primi e non senza colpa conosciamo troppo poco”.

Anche gli insegnanti, quindi, vengono coinvolti. E le associazioni fanno bene: perché la categoria, su cellulari e smartphone concessi in età precoce, ha più volte espresso desideri analoghi a quelli dei genitori. Tutti d’accordo, quindi: meglio ritardare l’acquisto, meglio regolarlo una volta che i nostri giovani entrano in possesso del telefono, del web e dei social in… tasca.

Alessandro Giuliani

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