Appello dell’Istituto Darwin al Ministro: ancora nessun intervento al nostro istituto, cosa aspetta?
“Profonda amarezza e delusione”: sono questi i sentimenti espressi dal Comitato di studenti e genitori per la mancata messa a norma del Liceo scientifico Charles Darwin di Rivoli, dove per il crollo di una parte del controsoffitto di un’aula lo scorso novembre morì il diciassettenne Vito Scafidi. Sentimenti che si sono trasformati in un appello scritto e inviato al primo responsabile dell’istruzione italiana: il Ministro Mariastella Gelmini. Nella lettera, resa anche pubblica, il Comitato chiede un immediato “intervento straordinario” per finanziare i lavori di messa a norma dell’istituto e superare, per quanto possibile, il “profondo trauma subito” a seguito della morte assurda del giovane Vito. L’appello fa seguito a quello già inviato al Ministro lo scorso 18 dicembre, ad un mese esatto dalla tragedia, dal dirigente e dal Consiglio d’istituto del Darwin: una richiesta mirata a far intervenire lo Stato “con fondi economici speciali e con l’attivazione di procedimenti di emergenza perchè – c’era scritto nella missiva – i lavori di manutenzione in un numero anche ridotto di aule terminino nel più breve tempo possibile”. Sono passati però invano oltre 50 giorni. “E’ con profonda amarezza e delusione – scrive oggi alla Gelmini il Comitato di studenti e di famiglie – che siamo costretti a constatare l’assenza di qualsiasi intervento da parte del suo Ministero”. Un intervento che permetterebbe ai quasi mille studenti del liceo Darwin di tornare a fare lezione nel proprio istituto: da quasi tre mesi svolgono infatti le lezioni ospiti in altri istituti del territorio (Natta, Vittorini, scuola media Levi), “ma ciò che veramente preoccupa – dicono oggi – è lo stravolgimento della didattica” del liceo scientifico perchè in queste sedi d’appoggio, ad esempio, “non ci sono laboratori disponibili, nè informatici o di altro genere”. La Provincia di Torino e la Regione Piemonte hanno predisposto alcuni finanziamenti (circa 650 mila euro in totale), ma non bastano a pagare gli interventi indispensabili per riaprire l’istituto: “È con stupore e incredulità – prosegue la lettera – che abbiamo appreso, tramite sue recenti dichiarazioni, che la messa in sicurezza degli edifici scolastici ‘rappresenta una priorità assoluta’ e che saranno stanziate ‘risorse molto importanti'”. La delusione è profonda. “I mille studenti del Darwin non possono aspettare i sei mesi utili a svolgere l`indagine e tantomeno gli ulteriori mesi necessari per avviare e realizzare gli interventi. La situazione del Darwin è nota e ampiamente monitorata, non richiede altre indagini che stabiliscano come e dove intervenire nel quadro di un piano nazionale di messa in sicurezza degli edifici scolastici. Il Darwin ha bisogno invece – conclude l’appello – di interventi immediati e straordinari”.