In questi anni, per effetto della crisi economica e del calo di natalità, centinaia di istituti, alcuni dei quali prestigiosi, hanno dovuto chiudere i battenti, a causa dei costi troppo alti per gli istituti religiosi che li gestivano.
Da qui dunque l’appello, riportato dal Messaggero, dalla Fidae, la federazione che raggruppa tutte le scuole cattoliche di ogni ordine e grado al governo giallo-verde: «Dopo questa lunga crisi politica accogliamo con fiducia il nuovo esecutivo e auguriamo buon a tutti i Ministri incaricati. Ci auguriamo che il Governo del cambiamento sappia mettere la scuola al centro dell’agenda politica. Crediamo fortemente che, solo investendo sull’educazione delle giovani generazioni, si possa uscire uniti dalla crisi e costruire un futuro diverso».. «La priorità è la tutela dei bambini e dei giovani».
In tutta Italia infatti sono più di 8 mila gli istituti cattolici paritari per un totale di 54mila insegnanti e oltre 611mila alunni (il totale di allievi delle paritarie è circa 938mila, l’11% del totale nazionale della popolazione scolastica) di cui più di 31mila con cittadinanza non italiana e oltre 7mila disabili.
Dai dati dell’anno scorso le scuole dell’infanzia sono 6.101 (73,3% del totale); 1.067 le scuole primarie (12,8%); 531 le secondarie di primo grado (6,4%); 623 le secondarie di secondo grado (7,5%).
Il 57,9 di questi istituti è situato al Nord Italia, con il 40,7% nella sola Lombardia e il 25,6% in Veneto.
Al centro si registra il 16% del totale delle scuole cattoliche, il 54,1% delle quali nel Lazio e il 32,8% in Toscana.
Al Sud e nelle Isole si trova il 26,1%., di cui il 28,3% in Campania e il 22,3% in Sicilia.
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