Appello docenti di II fascia scuola primaria e diplomati magistrale

Ci presentiamo: siamo insegnanti che lavorano all’interno della scuola statale da oltre venti anni, la nostra situazione non è stata mai stabilizzata a causa dei continui cambiamenti spesso opposti e contradittori che la politica scolastica ha operato nei nostri riguardi.

Non vogliamo dilungarci sulle lotte ultradecennali che abbiamo affrontato per ottenere il riconoscimento dei nostri diritti, ma finalmente nel 2014 e in modo inequivocabile il Consiglio Di Stato ha riconosciuto le nostre ragioni.

Siamo qui a reclamare perché in altre parti d’Italia i giudici del lavoro aditi hanno accolto l’istanza cautelare di vedere riconosciuto il diritto di essere inserite nelle GAE mentre a Roma e, solo a Roma, i Giudici del Lavoro hanno rigettata tale istanza.

Qual è stata la motivazione? Secondo il Giudice di Roma avremmo dovuto presentare istanza di inserimento in GAE all’atto dell’aggiornamento! Ma come si poteva fare tutto questo, se solo nel 2014 abbiamo ottenuto il riconoscimento legale del valore abilitante del nostro titolo, Conditio sine qua non, e requisito indispensabile per accesso in GAE? Come potevamo dunque chiedere nel 2006 tale inserimento, se all’epoca non era stato riconosciuto il valore abilitante del diploma magistrale, requisito legale necessario?

La situazione che si è venuta a creare è di un’ingiustizia così palese e paradossale totalmente inaccettabile che crea a parità di condizioni riconoscimenti opposti e compromette danneggiando la nostra vita sotto tanti aspetti:

 

  • Professionale, economico e morale. I ricorsi che partono dall’identica situazione giuridica vengono accolti o rigettati a “macchia di leopardo” sia nella stessa regione che nell’intera nazione come una specie di “roulette russa” che vede i docenti affidati alla dea bendata.

  • Disparità di trattamento. Ma non si dovrebbe seguire il principio equo e non discriminante dello “stesso titolo=stesso diritto”?

  • Mancata attribuzione di contratti di supplenze. Oggi noi non lavoriamo siamo perdendo tutto: posizione lavorativa, stipendio, disoccupazione e, perché no, anche senso sociale.

  • Veniamo continuamente scavalcati da insegnanti con pochi punti, senza esperienza che hanno ottenuto l’inserimento in via cautelare in GAE e hanno adesso diritto di ottenere contratti di supplenze essendo inseriti in 1 fascia d’istituto.

  • Siamo docenti che da anni hanno maturato esperienze di docenza qualificata e abbiamo maturato un punteggio alto con grossi sacrifici adattandoci da tanti anni per elemosinare supplenze giornaliere e affrontando situazioni difficili; oggi ci vediamo vanificare la speranza di una stabilizzazione in quanto estromesse dalla GAE e quindi nel nostro lavoro in cui crediamo profondamente.

  • Il Piano straordinario è stato straordinariamente ingiusto poiché noi abilitati siamo stati superati da docenti idonei al concorso, ricorrenti più fortunati provenienti da tutta Italia.

  • Con l’attivazione degli albi territoriali se oggi non ci verrà riconosciuto il diritto sacrosanto e sancito dal Consiglio di Stato, il pericolo che corriamo è che noi verremo definitivamente buttati in mezzo alla strada, cancellati da tutte le graduatorie, totalmente calpestati nella nostra dignità umana e professionale.

 

Ci affidiamo al Vostro senso di giustizia e di imparzialità nel valutare e giudicare le nostre istanze visto che i Giudici del Tribunale di Roma stanno creando grosse disparità di trattamento rispetto ai Giudici del resto dell’Italia.

I lettori ci scrivono

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