Stesso parere da parte di Pier Paolo Baretta (Pd), per il quale “si tratta di una forzatura metodologica e di merito – ha sottolineato – di fronte a un contrasto netto tra il ministero dell’Economia e il ministero del Lavoro, la commissione Bilancio ha dato un parere positivo senza aver approfondito le coperture e gli aspetti di merito“.
Antonio Borghesi (Idv) ha definito “gravissima” la “spaccatura tra il ministero del Welfare e quello delle Finanze” e “che nell’esecutivo ci siano divergenze su un tema di fondamentale importanza come il lavoro è inaccettabile. Il governo faccia pace con se stesso“.
Il via libera al ddl lavoro da parte dell’Aula della Camera potrebbe però arrivare già domani, 27 gennaio, anche se è più probabile che ciò avvenga il giorno dopo, giovedì 28. “Spero che domani o al massimo entro giovedì si possa chiudere“, ha affermato il relatore, Giuliano Cazzola (Pdl) confermando in pieno la linea che considera il lavoro da apprendista ricco di valori istruttivi e formativi. Il provvedimento dovrà quindi tornare al Senato per l’approvazione definitiva.
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