L’ex presidente della VII Commissione Cultura ha esclamato: era ora che la scuola diventasse più moderna, efficace e di taglio europeo, con un deciso rafforzamento dell’autonomia organizzativa e didattica! L’assessore Aprea ha fatto l’ode al varo legislativo della proposta di legge 953 e in particolar modo ha espresso apprezzamenti sull’autonomia statutaria delle istituzioni scolastiche, che consente loro di regolare l’istituzione, la composizione e il funzionamento degli organi interni e le forme e le modalità di partecipazione della comunità scolastica.
In particolare il nuovo organo di autogoverno sarà chiamato a promuovere il patto educativo fra scuola, studenti, famiglia e comunità locale, valorizzando il diritto all’apprendimento e alla partecipazione degli alunni alla vita della scuola e le azioni formative ed educative in rete nel territorio.
A tal fine diventa fondamentale la concorrenza di Stato, Regioni e autonomie locali, nonché il contributo delle diverse realtà culturali, sociali, professionali e dei servizi, ciascuno secondo i propri compiti e le proprie attribuzioni secondo il principio della sussidiarietà orizzontale. L’assessore all’istruzione della Giunta Formigoni ritrova in questa legge l’anima della sua proposta di legge, che prima si chiamava legge Aprea e successivamente è stata mascherata, per renderla votabile dal partito democratico, con il nome numerico progressivo “PDL 953”.
L’Aprea oltre a rivendicare con orgoglio, all’interno della legge 953, l’introduzione di un statuto autonomo per ogni singola scuola, rivendica altri punti, a suo dire, qualificanti, come per esempio l’introduzione del Nucleo di autovalutazione del funzionamento dell’istituto, che affida alle scuole anche la responsabilità di auto valutarsi in raccordo con l’Invalsi.
Orami siamo prossimi al battesimo del Consiglio delle autonomie scolastiche, organo di partecipazione e di corresponsabilità tra Stato, Regioni, Enti locali e Autonomie scolastiche nel governo del sistema nazionale di istruzione.
L’auspicio dell’Aprea è quello che al Senato la legge non trovi resistenze politiche di alcun genere, visto che la sua approvazione è fortemente voluta da tutta la maggioranza parlamentare. Alla soddisfazione evidente e dichiarata dell’Aprea fa riscontro lo scetticismo e la diffidenza dei sindacati, dei docenti, delle rappresentanze studentesche e dei genitori. Infatti l’Unione degli studenti medi è radicalmente contrario all’approvazione di questa legge, che considerano un rischio per la democrazia interna delle scuole. È convincimento di molti che la proposta di legge 953 rischia di privatizzare le scuole e cancellare i diritti degli studenti.
Per i sindacati questa legge porterà ad una frantumazione del sistema nazionale d’istruzione, colpirà duramente il diritto costituzionale della libertà d’insegnamento e ridurrà il collegio dei docenti ad organo puramente informativo. Questa è una legge che è molto lontana dai bisogni dei cittadini e dei lavoratori della scuola, ma è molto vicina alle esigenze di una politica che rischia l’implosione per mancanza di un sano ascolto democratico.
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