Categorie: Riforme

Approvate dal Consiglio dei Ministri le riforme della scuola

Altra mossa a sorpresa del Ministro dell’Istruzione e dell’intero Governo: come era accaduto a fine agosto quando venne approvato il decreto legge sul “maestro unico”, anche questa volta l’esecutivo ha varato due importanti provvedimenti in modo inatteso o comunque con un buon anticipo rispetto alle attese.

Nella mattinata del 27 febbraio, su proposta del Ministro Mariastella Gelmini, l’esecutivo ha approvato in via definitiva i primi due regolamenti attuativi dell’articolo 64 della legge 133.
Uno sulla riorganizzazione e la razionalizzazione della rete scolastica e dell’utilizzo delle risorse umane e un secondo sulla revisione degli ordinamenti della scuola dell’infanzia e del primo ciclo dell’istruzione.
Entrambi i regolamenti sono stati esaminati dalla Conferenza Stato-Regioni, dal Cnpi e dal Consiglio di Stato, riscuotendo pareri non sempre favorevoli.
Il regolamento sul dimensionamento, esempio, ha avuto il parere favore sia della Conferenza sia del Consiglio di Stato che però ha eccepito non poco sulle norme relative alla assegnazione degli organici alle singole scuole: il Governo infatti aveva previsto che questa operazione dovesse rientrare fra i compiti delle direzioni scolastiche regionali, mentre il Consiglio di Stato ha fatto osservare che, secondo quanto stabilito da una sentenza della Corte Costituzionale del 2004, si tratta di una prerogativa esclusiva delle Regioni .
Al contrario le pesanti critiche avanzate da Conferenza e Cnpi sul regolamento per il riordino della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione hanno trovato poco riscontro nell’esame del Consiglio di Stato che ha formulato un parere sostanzialmente favorevole.
Nel proprio comunicato il Governo sottolinea che nella scuola primaria, con l’approvazione del Regolamento sul revisione degli ordinamenti,  “restano confermati gli attuali modelli per gli anni successivi alle prime classi con la riduzione delle compresenze, garantendo, comunque, l’assistenza alle mense”. Ed è anche confermato il tempo pieno secondo il modello delle 40 ore settimanali con 2 docenti per classe.
Per la scuola secondaria di primo grado restano confermate le 30 ore settimanali di cui una dedicata allo studio della Cittadinanza e della Costituzione.
Confermato anche il tempo prolungato nella secondaria di primo grado, con 36 ore settimanali elevabili a 40.
Per quanto concerne l’altro regolamento “prevale il principio per il quale le scelte sul dimensionamento scolastico saranno oggetto di un confronto condiviso con gli enti locali e le Regioni, per individuare insieme gli eventuali interventi di supporto e di aiuto come l’organizzazione delle mense e il trasporto scolastico, puntando a ridurre al minimo i disagi per le famiglie e per gli studenti”.
Prossimo (e ultimo) passaggio, la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Ma a questo punto non ci sarebbe più da stupirsi se nell’arco di pochissimi giorni i Regolamenti fossero inseriti nella raccolta delle leggi dello Stato.
 
Reginaldo Palermo

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