La sperimentazione dei licei brevi «è una buona iniziativa», ma bisogna «allargarla» e la Lombardia chiederà al ministero di poter far partecipare più scuole: lo sostiene l’assessore regionale all’Istruzione Valentina Aprea in un articolo del “Giorno”.
Al momento la sperimentazione coinvolge 11 scuole, 6 pubbliche e 5 paritarie, e secondo Aprea è una buona notizia perché «introduce una forma di flessibilità significativa nella durata dei percorsi superiori e ciò consente una maggiore personalizzazione così come già avviene nei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale». Poi, «terminare gli studi a 18 anni determinerà, per questi studenti, un vantaggio competitivo nel confronto con i giovani europei e dei Paesi dell’Ocse che terminano già a 18 anni gli studi». Inoltre l’istruzione “non si conclude né con gli studi superiori né con la laurea ma dura per tutto l’arco della vita per stare al passo con le rivoluzioni tecnologiche. Per cui è meglio avere una buona ma breve formazione di base ed essere pronti a 20-21 anni a progettare il futuro».
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Tuttavia per Aprea nella sperimentazione c’è un limite e riguarda il numero di classi che è «assolutamente insufficiente per una sperimentazione nazionale. Le 100 classi sarebbero appena sufficienti a corrispondere alla richiesta dei tanti licei e degli istituti tecnici che sono già pronti a sperimentare un percorso di 4 anni e non più di 5 anni».
Aprea, quindi, annuncia che la Regione Lombardia chiederà «una richiesta di autorizzazione più ampia per le scuole statali o paritarie lombarde che presenteranno progetti sperimentali».
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