E’ contenuta in poco meno di 20 cartelle di testo e altrettante di grafici e tabelle la relazione presentata nella serata del 22 ottobre dal sottosegretario all’Istruzione Valentina Aprea alla Commissione bicamerale sull’infanzia che nei giorni scorsi aveva chiesto di sapere qualcosa di più sulla questione dell’integrazione degli alunni handicappati nella scuola statale.
Scopo della relazione è stato in sostanza quello di dimostrare che la legge finanziaria 2003 tenta semplicemente di razionalizzare le modalità di istituzione dei posti di sostegno che – a detta del Miur – negli ultimi anni sono aumentati in modo sproporzionato e per certi versi poco comprensibile.
"Oggi – ha sottolineato l’on. Aprea – l’integrazione dell’handicap nelle scuole è ormai un concetto largamente condiviso e non certo in discussione: e infatti sono più di 140.000 gli studenti handicappati che frequentano i vari ordini di scuola, con un aumento del 34,4% in dieci anni".
Ma Valentina Aprea ha voluto subito mettere in chiaro che – secondo il Ministero – l’integrazione si accompagna ad effetti del tutto indesiderati.
Negli ultimi 6 anni, per esempio, le certificazioni per handicap sono passate dall’ 1,5% al 1,8% della popolazione scolastica: "Dalla conoscenza di situazioni specifiche – ha detto Aprea – è emersa una "deriva" del concetto di persona handicappata, da una precisa concezione di situazioni psico-fisiche o di invalidità sensoriale, verso un generico "disagio sociale" che è del tutto estraneo al dettato della legge 104 del 1992 e che dovrebbe essere affrontato con metodologie, risorse e protagonisti diversi dagli insegnanti di sostegno".
La seconda questione su cui si è soffermata l’on. Aprea è stata quella dei criteri di assegnazione dei docenti.
Con la legge 449/97 il numero di posti di sostegno era stato rapportato ad uno ogni 138 alunni. La legge stessa prevedeva la possibilità di derogare rispetto a quel parametro, ma solamente "in casi di particolare gravità".
Tabelle e grafici alla mano l’on. Aprea ha messo in evidenza come – nell’arco di 5 anni – il rapporto medio è sceso progressivamente fino ad arrivare al parametro attuale di un docente ogni 104 alunni.
E così l’organico di fatto del sostegno che avrebbe dovuto attestarsi sulle 50.000 unità se non si fosse abbassato il rapporto di 1:138 supera ormai quota 70mila (e 28mila sono supplenti annuali, spesso senza neppure un titolo di specializzazione).
Quanto prima – ha annunciato Aprea – il Miur avvierà una vasta e accurata indagine che possa fornire elementi qualitativi e quantitativi per una migliore comprensione del problema. Anche l’Invalsi sarà coinvolto e in tempi rapidi sarà rinnovato l’Osservatorio nazionale sull’handicap che sarà così messo in condizione di riprendere il proprio lavoro.
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