L’assessore all’Istruzione, della Regione Lombardia Valentina Aprea, si sorprende che il Governo vari le deleghe senza coinvolgere le Regioni
“Pur comprendendo le ragioni che hanno indotto il Governo ad approvare in gran fretta cinque delle nove deleghe della Buona scuola, ci stupisce che non si siano volute trovare altre soluzioni tecniche, ad esempio una proroga di termini, per avviare un confronto con le Regioni”.
“Le deleghe – spiega l’assessore Aprea – affrontano molti aspetti importanti che hanno ricadute considerevoli sul territorio e per questo più volte abbiamo chiesto al precedente Ministro un maggiore coinvolgimento delle Regioni in fase di stesura dei provvedimenti. Dopo che l’esito del referendum costituzionale ha confermato le competenze regionali in materia di istruzione professionale e la Corte Costituzionale ha ribadito come sia imprescindibile il coinvolgimento delle regioni in fase di definizione delle deleghe, ci saremmo aspettati un confronto istituzionale nell’ottica della leale collaborazione tra livelli di Governo. In ogni caso, non faremo mancare il nostro contributo nelle sedi istituzionali”.
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“Guardiamo con attenzione alla delega sul riordino dell’istruzione professionale – dice l’assessore -, sulla quale ho già avuto modo di esprimere in più occasioni le mie preoccupazioni. Il rischio è che il sistema prefigurato dal Governo sia poco coordinato con i diversi sistemi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) realizzati a livello regionale a scapito della costruzione di un moderno sistema VET sull’esempio europeo. L’offerta nazionale deve essere coordinata e coerente con quella regionale per evitare duplicazioni e sovrapposizioni con l’obiettivo di rafforzare l’offerta di formazione professionale sul territorio evitando di snaturarla. Non vogliamo che un sistema inefficace a livello nazionale vanifichi gli ottimi risultati di sistemi efficaci come quello lombardo, pronto anche alle sfide del duale”.
“Sebbene il testo non sia ancora disponibile – puntualizza l’assessore Aprea -, guardiamo con grande apprensione a un tentativo di scolasticizzazione dei percorsi professionali che devono essere orientati ai mestieri, all’imparare facendo e come tali ricondotti sotto la competenza del Ministero del lavoro e delle politiche sociali che ha anche investito risorse per la sperimentazione del sistema duale nell’IeFP. A mio avviso l’attuale rigidità dei quadri orari e della gestione dei docenti che caratterizza l’attuale sistema di istruzione professionale potrebbero rappresentare un reale ostacolo alla costruzione di un modello VET a livello nazionale”.
“Aspettiamo di leggere il contenuto dei provvedimenti per un giudizio più compiuto ma ci auguriamo un atteggiamento collaborativo da parte del Ministero dell’Istruzione dell’Università e delle Ricerca, aperto al dialogo per il miglioramento di eventuali criticità dei dispositivi”.
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