L’assessora all’Istruzione di Regione Lombardia, Valentina Aprea, intervenendo al convegno “Verso l’internazionalità dei sistemi scolastici. L’innovazione quadriennale della scuola superiore per la vocazione internazionale dell’Italia”, organizzato in Assolombarda a Milano, ha dichiarato: “Proporremo al ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli, in pieno raccordo e sintonia con il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, di estendere alle scuole della Lombardia che sono già pronte la possibilità di compiere in quattro anni e non cinque il percorso formativo delle scuole superiori”.
“Quadriennalità e internazionalizzazione – ha spiegato l’assessora Aprea – non sono antitetiche: perché’ diluire il sapere in 5 anni e non in 4, dando un vantaggio reale agli studenti e offrendo loro condizioni di parita’ rispetto agli alunni di altri Paesi?”.
“A 19 anni nelle altre parti del mondo – ha proseguito Aprea – i giovani progettano il futuro, a 20 lavorano, a 30 occupano posizioni apicali nelle aziende. La spinta per abbreviare i percorsi c’e’ sempre stata, con i ministri all’Istruzione Moratti, Gelmini, Profumo e Carrozza. Vedremo cosa fara’ il neo ministro questo governo ma non dobbiamo fermarci, soprattutto noi in Regione Lombardia”.
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“Se non abbiamo la forza qui in Lombardia – ha chiosato Aprea – per far passare l’idea che in 4 anni si possono apprendere le stesse cose che si possono apprendere in 5, a livello nazionale difficilmente questa proposta potrà avere un seguito”.
“Vogliamo dare – ha detto ancora Aprea – maggiori possibilità agli studenti con alto grado di apertura verso il mondo del lavoro e delle università. Se poi e’ il mondo imprenditoriale che ci sostiene – come da tempo fa Assolombarda – allora ci sentiamo rafforzati e incoraggiati a proseguire su questa strada”.
“Il ‘club’ di chi pensa che un liceo di 4 anni sia di tutto rispetto – ha aggiunto l’assessore Aprea – sta crescendo in numeri e consensi. Se gli imprenditori ragionano sul 4.0, si confrontano con le sfide della competitività a livello globale e, per questo, stanno cambiando l’organizzazione del lavoro, anche la scuola si deve adeguare”.