Le mascherine di Domenico Arcuri al centro dell’attenzione mediatica nelle ultime ore. L’ex commissario straordinario per l’emergenza Covid, infatti, è indagato per peculato e abuso d’ufficio (per l’accusa di corruzione, invece, la Procura ha chiesto l’archiviazione), secondo quanto riferisce AdnKronos.
Un fascicolo aperto dalla Procura di Roma nell’ambito della fornitura di mascherine provenienti dalla Cina e finite al centro dell’inchiesta in cui sono indagati tra gli altri il giornalista Rai in aspettativa, Mario Benotti, Andrea Vincenzo Tommasi ed Edisson Jorge San Andres Solis.
Mascherine non utilizzate a scuola
Mascherine arrivate anche negli istituti scolastici, lo ricordiamo, e mai apprezzate, data la loro qualità scadente.
Lo scorso inverno, da un sondaggio prodotto dal Coordinamento regionale dei presidenti dei Consigli di Istituto del Lazio, risultava che ben l’84% degli allievi ha ammesso di avere rifiutato sistematicamente le mascherine fornite dallo Stato, perché ritenute scomode e composte da materiali di bassa qualità.
Una percentuale confermata dal sondaggio svolto anche dalla Tecnica della Scuola, in base al quale è risultato che a dire no alle mascherine prodotte sarebbe oltre l’82% dei mille lettori che hanno risposto alla domanda: il rifiuto generalizzato riguarda non solo gli studenti, ma anche docenti e personale.
Peraltro, queste stesse mascherine, per contratto, hanno continuato a essere distribuite per tutte le prime settimane di inizio di anno scolastico 2021/2022.