L’Area Scuola di Azione Civile, movimento di cui Antonio Ingroia è presidente e fondatore, la ringrazia per la cortese attenzione che, speriamo, sia rivolta anche a noi docenti del gruppo scuola di Azione Civile.
È vero che il nostro Gruppo Scuola chiede l’annullamento della chiamata diretta dei presidi, e anche se la cosa sembra sorprenderla le assicuriamo che non siamo i soli. Le ricordo che in tutta Italia i docenti hanno raccolto le firme anche per i Referendum sociali, uno era quello sulla scuola, che presentava quattro quesiti per l’abolizione di alcuni abomini introdotti dalla Legge 107/2015. Le comunico che il referendum contro la Buona Scuola, comprendente il quesito contro la chiamata discrezionale dei presidi, ha raggiunto migliaia di firme oltre il quorum richiesto.
A questo punto dovrebbe essere chiaro che il “vigileremo” del ministro Giannini non ci soddisfa, che la valutazione dei dirigenti scolastici ci sembra proposta con criteri abbastanza generici e che alcuni dirigenti dovrebbero essere licenziati per come si stanno comportando. Non ultimo è sorto il problema che alcuni dirigenti del Nord Italia non assumono i docenti del Sud e stanno dimostrando di non essere, tutti, delle persone degne della fiducia che il ministro ha troppo largamente concessa.
A suo tempo noi di Azione Civile inviammo lettere ai presidenti di tutte le regioni italiane, chiedevamo aiuto, contro la Legge 107, per il rispetto dei principi fondativi di uno Stato sociale sanciti nella nostra Costituzione Italiana e per l’articolo 33 sulla libertà d’insegnamento.
Questi problemi, e anche altri, noi docenti li avevamo già prefigurati prima dell’emanazione della Legge 107, la quale non dimentichiamo che ci è stata imposta dal governo con la fiducia.
Concordiamo con lei sul fatto che i docenti sono da sempre stati maltrattati e assoggettati ad un potere che non si è mai reso conto dell’importanza che avrebbe avuto, invece, il dare sostegno e considerazione a quelli che sono gli assi portanti del futuro di un Paese.
Quello che possiamo assicurarle è che Azione Civile continuerà a vigilare, continuerà a chiedere controlli super partes, continuerà ad essere una spina nel fianco di quanti vogliono annientare il rispetto dovuto alla professionalità di noi docenti.
L’Area Scuola di Azione Civile si prepara alla campagna per votare NO al referendum contro le riforme costituzionali e aspetta con ansia di arrivare al referendum sociale contro la Buona Scuola di Renzi e della Giannini.