In alcune zone del mondo, come l’Africa o il Sudamerica, l’Hiv continua a fare vittime in quantità altissima. E si susseguono le iniziative statali per cercare di arrestarne la diffusione. Come quella dell’’Argentina, che il 4 gennaio ha annunciato di avere in programma di distribuire gratuitamente 82 milioni di preservativi in tutta la nazione nel 2013.
L’iniziativa, avviata nell’ambito di una campagna contro tutte le malattie trasmissibili sessualmente, compreso l’Hiv, è stata annunciata dal ministero della Sanità di Buenos Aires.
I profilattici saranno affidati alle scuole, oltre che a centri sanitari, penitenziari, bar e locali notturni, oltre che in circa 3mila punti prestabiliti nelle agenzie pubbliche. La distribuzione gratuita dei preservativi – e di 17 milioni di gel lubrificanti – punta a “garantire accesso ai metodi di prevenzione contro le malattie trasmissibili sessualmente”, ha indicato il ministero in una nota.
L’Argentina ha una popolazione di oltre 40 milioni di abitanti, 30 milioni dei quali hanno età superiore ai 15 anni. Ogni anno in Argentina sono in media 5.500 le persone alle quali viene diagnosticato l’Hiv e “il 90 per cento di nuovi contagi deriva da rapporti sessuali non protetti”, ha aggiunto il ministero. Che ha anche sottolineato come il numero di nuovi casi di Hiv sia diminuito di oltre il 30 per cento rispetto al 2004. E che ora serve uno sforzo ulteriore.
I profilattici saranno affidati alle scuole, oltre che a centri sanitari, penitenziari, bar e locali notturni, oltre che in circa 3mila punti prestabiliti nelle agenzie pubbliche. La distribuzione gratuita dei preservativi – e di 17 milioni di gel lubrificanti – punta a “garantire accesso ai metodi di prevenzione contro le malattie trasmissibili sessualmente”, ha indicato il ministero in una nota.
L’Argentina ha una popolazione di oltre 40 milioni di abitanti, 30 milioni dei quali hanno età superiore ai 15 anni. Ogni anno in Argentina sono in media 5.500 le persone alle quali viene diagnosticato l’Hiv e “il 90 per cento di nuovi contagi deriva da rapporti sessuali non protetti”, ha aggiunto il ministero. Che ha anche sottolineato come il numero di nuovi casi di Hiv sia diminuito di oltre il 30 per cento rispetto al 2004. E che ora serve uno sforzo ulteriore.