Attualità

Docente salva alunno in arresto cardiaco, ecco perché bisogna formare tutti i docenti

Miracolo a Taranto, dove uno studente di 17 anni in arresto cardiaco è stato salvato grazie all’intervento immediato dell’insegnante di scienze motorie.

I fatti

Succede a Taranto quando nell’istituto Iiss Pacinotti, il ragazzo comincia con i compagni a passo lento una corsa di riscaldamento durante l’ora di ginnastica.

Ha un malore e il professore di scienze motorie Mauro Alessano si precipita su di lui, chiama il 118 e inizia subito il massaggio cardiaco.

Dopo alcune scariche di defibrillatore il cuore del ragazzo ha ripreso a battere. Trasferito d’urgenza al Santissima Annunziata si è svegliato poco dopo senza nessun apparente deficit neurologico.

Determinanti sono stati i primi nove minuti di massaggio eseguito dal professore a cui il giovane deve sicuramente la vita oltre naturalmente alle successive pratiche di assistenza avanzata del personale del 118.

“L’insegnamento del Primo Soccorso nella scuola salva la vita. Quello che è accaduto oggi a Taranto è di straordinaria importanza perchè ci dà ragione: imparare a scuola il Primo Soccorso significa ridurre le morti evitabili”, commenta Mario Balzanelli, direttore della Centrale Operativa-Sistema 118 di Taranto e Presidente della Società Italiana Sistema 118.

“E’ urgente – conclude – addestrare i docenti su questa efficacissima competenza rianimatoria salvavita, priorità assoluta su cui sollecitare il ministro dell’Istruzione Fioramonti”.

Primo soccorso, cosa è previsto attualmente

La legge 107/2015, al comma 10 dell’art.1, ha previsto che nelle scuole vengano realizzate, iniziative di formazione rivolte agli studenti, per promuovere la conoscenza  delle tecniche di primo soccorso, nel rispetto dell’autonomia  scolastica, anche in collaborazione con il  servizio  di  emergenza  territoriale «118» del Servizio sanitario nazionale  e  con  il  contributo  delle realtà del territorio.

Progetto “Primo soccorso a scuola”

Nel 2018 è partito, a tal proposito, il progetto “Primo soccorso a scuola” , una prima sperimentazione che ha coinvolto le scuole di tredici province: Trieste, Padova, Sondrio, Savona, Macerata, Perugia, Pistoia, Latina, Campobasso, Salerno, Taranto, Vibo Valentia, Sassari.

La legge 107/2015, al comma 10 dell’art.1, ha previsto che nelle scuole vengano realizzate, iniziative di formazione rivolte agli studenti, per promuovere la conoscenza  delle tecniche di primo soccorso, nel rispetto dell’autonomia  scolastica, anche in collaborazione con il  servizio  di  emergenza  territoriale «118» del Servizio sanitario nazionale  e  con  il  contributo  delle realtà del territorio.

Scuole coinvolte

Negli scorsi mesi è partito, a tal proposito, il progetto “Primo soccorso a scuola” , una prima sperimentazione che ha coinvolto le scuole di tredici province: Trieste, Padova, Sondrio, Savona, Macerata, Perugia, Pistoia, Latina, Campobasso, Salerno, Taranto, Vibo Valentia, Sassari.

Per ciascuna provincia sono state selezionate 14 classi (1 classe della scuola dell’infanzia; 1 classe seconda e 2 classi quinte della scuola primaria; 2 classi prime e 2 classi seconde della scuola secondaria di primo grado; 2 classi seconde, 2 classi quarte e 2 classi quinte della scuola secondaria di secondo grado), per un totale di circa 4.500 studentesse e studenti, che saranno coinvolti in due mesi di corsi teorici e pratici.

La normativa sul primo soccorso e il pronto soccorso a scuola

Al di là del progetto divenuto operativo nelle scuole, che vuole rendere consapevoli gli studenti sul primo soccorso, esiste una normativa di riferimento sul primo soccorso a scuola.

Infatti, è il dirigente scolastico, in base a quanto prevede l’art.45 del d.lgs.81/2008, colui che deve assumere i provvedimenti necessari in materia di primo soccorso e di assistenza medica di emergenza.

Facendolo, il ds dovrà tenere conto anche delle altre eventuali persone presenti sui luoghi di lavoro e stabilire i necessari rapporti con i servizi esterni, anche per il trasporto dei lavoratori infortunati.

Per quanto riguarda il pronto soccorso, si deve prestare attenzione al regolamento pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 3 febbraio 2004, in cui all’art.2 è espressamente scritto che in certe tipologie di Aziende, tra cui rientrano le scuole, deve essere presente una cassetta di pronto soccorso, custodita in un luogo facilmente accessibile ed individuabile con segnaletica appropriata. Queste cassette dovranno contenere materiali per il primo soccorso come lacci emostatici, misuratori per la pressione sanguigna, termometri, il ghiaccio pronto uso e altro materiale indispensabile per il primo soccorso.

Andrea Carlino

Articoli recenti

Prove Invalsi 2025, iscrizioni delle scuole già aperte: tra le novità, la rilevazione delle competenze digitali. Lettera del Presidente Ricci

Dal 12 novembre scorso sono aperre le iscrizioni alle Rilevazioni Nazionali degli apprendimenti per l’anno…

19/12/2024

Fondi Mof 2024/2025, la Gilda non firma la preintesa: 13 milioni per lavoro aggiuntivo degli Ata, 300 euro pratica di pensione

La Federazione Gilda Unams, come riporta un comunicato, non ha sottoscritto la preintesa sull’integrazione ai…

19/12/2024

Studente modello non ammesso agli esami con la media del sei dopo la morte del papà: vince il ricorso, ma i prof lo bocciano

Una questione contorta: uno studente dalla brillante carriera scolastica non è stato ammesso alla maturità…

19/12/2024

Idonei 2020 e 2023 al palo e arriva il concorso: il parere della Gilda degli Insegnanti

Da qualche giorno è stato dato ufficialmente il via al secondo concorso Pnrr per diventare insegnante…

19/12/2024

Scuola intitola biblioteca allo studente morto di cancro, il padre: “Ispirava chiunque lo incontrasse”

Riccardo aveva solo otto anni, metà dei quali trascorsi a combattere contro un tumore alla…

19/12/2024