Davide Patron, 24 anni, noto influencer nel mondo dello sport, ha rischiato di perdere la vita a causa di un arresto cardiaco mentre si trovava su un treno diretto a Parigi. Come riporta Il Corriere della Sera, è stato salvato grazie all’intervento tempestivo dei passeggeri presenti. “Se non fosse stato per loro, non sarei qui a raccontarlo”, afferma commosso Patron, attualmente ricoverato nel reparto di cardiologia di un ospedale francese.
Nato a Mogliano Veneto e laureato in finanza in Scozia, Patron è noto per la sua presenza online e la passione per le lingue straniere, iniziate con gli studi al liceo “F. Algarotti” di Venezia. Ora parla fluentemente inglese, spagnolo, russo, francese e catalano, con una vasta community di oltre 738.000 follower su Instagram e 800.000 su TikTok.
Il tragico episodio è avvenuto mentre Patron si trovava in viaggio con la sua ragazza verso Parigi per il fine settimana. “Stavo salendo sul treno, senza preoccupazioni in mente, quando mi sono accasciato improvvisamente”, racconta. Fortunatamente, alcuni passeggeri hanno prontamente iniziato il massaggio cardiaco e utilizzato un defibrillatore, salvandogli la vita prima dell’arrivo dei soccorritori.
Dopo essere stato trasferito in ospedale, Patron è rimasto in coma farmacologico per più di un giorno prima di riprendersi. Ha poi condiviso un messaggio toccante sui social, sperando di sensibilizzare altri sull’importanza dei controlli medici e sulla necessità di avere più defibrillatori pubblici. “Spero che questo post possa essere uno stimolo per installare più defibrillatori in luoghi pubblici e incoraggiare la partecipazione ai corsi di primo soccorso”, scrive Patron.
La foto pubblicata dall’ospedale, in cui Patron appare sorridente con entrambi i pollici rivolti verso l’alto, trasmette un messaggio di speranza e gratitudine per il supporto ricevuto. “C’è mancato poco. La mia vita è stata salvata grazie alla prontezza e alla generosità di sconosciuti”, conclude. La storia di Davide Patron serve da monito sull’importanza del primo soccorso e della solidarietà umana, dimostrando come un gesto tempestivo possa fare la differenza tra la vita e la morte.
Vale la pena ricordare che nel 2021 l’Italia si è dotata di una legge, tra le più avanzate in Europa, che disciplina i principali aspetti della rianimazione: dall’obbligo della presenza di defibrillatori in ambienti pubblici e di formazione. I numeri sono indicativi, purtroppo: ogni anno in Europa si registrano circa 400 mila arresti cardiaci, 60 mila casi in 365 giorni solo in Italia, in media oltre 160 al giorno.
Solo nel 58% dei casi improvvisi, chi assiste la persona colpita da arresto cardiaco interviene con le manovre salvavita, come il massaggio cardiaco e le ventilazioni, e in una percentuale ancora più esigua – solo nel 28% dei casi – con il defibrillatore. Quello che in tanti vorrebbero in tutte le scuole.
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