Il calcolo tabellare degli arretrati dovuti al rinnovo contrattuale della scuola 2019-2021, ha creato, in alcuni casi, delle problematiche legate all’incasso delle quitanze, risultate nettamente inferiori al previsto. Problemi segnalati anche per il mancato incasso degli arretrati per i docenti e il personale Ata precari. Una problematica più diffusa, conseguenza del rinnovo del contratto 2019-2021, si sta manifestando per il ricalcolo dell’assegno pensionistico e della buonuscita di tutto il personale andato in quiescenza nel quadriennio 2019-2022.
Le tabelle, pubblicate anche sul nostro sito, riferite agli arretrati del personale scolastico e suddivise per categoria e classe stipendiale di appartenenza, sono corrette e quindi chi ha avuto un incasso inferiore si trova in una situazione evidentemente particolare. In tal caso, dopo avere controllato se negli anni 2019, 2020. 2021 e 2022 si è utilizzata aspettativa senza assegni oppure situazioni di part time, problematiche particolari non contenute nelle tabelle di calcolo degli arretrati, si consiglia di rivolgersi alla Ragioneria Territoriale dello Stato per comprendere il motivo della decurtazione e di un incasso molto inferiore a quello previsto.
Per fare un esempio specifico, un docente titolare alla scuola di secondo grado, laureato e appartenente alla classe stipendiale 28 avrebbe dovuto ricevere una cedola di arretrati pari a € 1680,00 netti, se avesse dovuto ricevere meno di questa cifra, allora ci sarà sicuramente una motivazione contabile che deve essere richiesta all’ufficio competente.
Gli arretrati relativi al CCNL 2019-2021 per il personale scolastico che ha effettuato supplenze brevi e saltuarie nel triennio di riferimento, ma anche per l’intero 2022, saranno liquidati nel mese di marzo 2023.
In buona sostanza il MEF garantisce di liquidare, probabilmente già nel mese di marzo, anche ai supplenti temporanei chiamati a svolgere supplenze brevi dalle graduatorie di Istituto o dalle MAD, gli arretrati relativi agli aumenti conseguiti con il rinnovo contrattuale economico 2019-2021. I precari che invece hanno svolto supplenze annuali o fino al termine delle attività didattiche, hanno già ricevuto il saldo degli arretrati dovuti per il rinnovo del contratto scuola.
Per i docenti andati in pensione nel triennio 2019-2021, e a partire dall’1 settembre 2022, oltre al diritto di ricevere gli arretrati spettanti per il servizio svolto totalmente nel quadriennio 2019-2022 o anche solo parzialmente, spetta anche da parte degli uffici competenti il ricalcolo dell’assegno pensionistico e della buonuscita. Gli uffici preposti a svolgere questa pratica sono, come ben spiegato dalla UIL SCUOLA RUA della Lombardia, la scuola dell’ultimo servizio del docente o del personale ATA in quiescenza, la Ragioneria Territoriale dello Stato che convalida l’inquadramento economico e infine l’assegno ricalcolato e la cedola di buonuscita, possono essere erogati dall’INPS.
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