Ha dell’incredibile quanto è accaduto nella giornata di giovedì 27 a Palermo.
Nel capoluogo siciliano, e in tutta la provincia, le scuole erano chiuse per poter essere pulite, disinfestate e igienizzate.
E la misura è stata accolta con un certo favore dai docenti e dalle famiglie.
In tal modo, tra l’altro, si è ridotto il rischio di “sovraffollamento” e di possibili contagi.
Rischio che molti docenti e molti genitori mettono alla base delle richieste di chiusura totale delle scuole per due, tre settimane e anche più.
Ma, a scuole chiuse, nel pomeriggio di giovedì in una libreria del centro cittadino c’è stato un evento “culturale” che ha richiamato – dicono le cronache – non meno di 500 ragazzine e ragazzini accompagnati anche da qualche familiare.
E per quale motivo studenti e genitori hanno accettato di trascorrere qualche ore gomito a gomito (alcuni, intervistati, hanno dichiarato di essere arrivati in loco già al mattino alle 11 per essere sicuri di trovare posto)?
Niente meno che per incontrare la star del momento la cantante Elettra Lamborghini assurta agli onori delle cronache soprattutto dopo la sua esibizione canora (e danzante) al recente festival di Sanremo.
Dai filmati che sono stati diffusi nessuno dei partecipanti aveva protezioni di sorta (mascherine o altro) e questo dovrebbe far riflettere: ma per quale motivo genitori e studenti sono disposti a correre qualche rischio per vedere, seppure a debita distanza, una simpatica e graziosa cantante ma pretendono la sicurezza assoluta se si tratta di entrare in un museo, in un teatro o persino in una scuola per imparare qualcosa che serva a costruire un po’ del proprio futuro?
La spiegazione forse è semplice e sta tutta nel titolo della canzone (Musica e il resto scompare) che sta rendendo celebre la cantante/ereditiera: arriva Elettra e la paura del virus scompare.
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