La professione insegnante è un’attività completamente diversa rispetto a quella di 40 anni fa.
Nel 2023, Il prof deve occuparsi degli studenti Dsa, Bes, Nai, disabili, essere preparato ad aiutare i propri studenti dal punto di vista psicologico educativo.
Prepararli nelle certificazioni di lingua straniera e informatica.
Occuparsi di orientamento, svolgere funzioni di tutoraggio, seguirli nei percorsi di alternanza scuola lavoro (Pcto).
Occuparsi di dispersione scolastica, ricevere studenti stranieri in scambi culturali, accompagnare gli studenti in viaggi di istruzione e uscite didattiche di un giorno.
Presentare progetti per ricevere finanziamenti europei.
Somministrare negli istituti tecnici, licei e professionali le prove Invalsi sia alle quinte che alle seconde classi.
Mantenere ottimi rapporti con le famiglie degli studenti.
Supportare ed aiutare il dirigente nell’organizzazione scolastica.
Proporre la trasversalità della materia Educazione Civica in tutte le classi con incontri, filmati, lezioni frontali e verifiche.
Partecipare ai consigli straordinari, sempre più spesso, per decidere la sanzione da assegnare agli studenti.
Tenere corsi di recupero pomeridiani o svolgere questa attività in itinere durante le ore mattutine.
E poi… ricordarsi di svolgere l’intero programma didattico nelle ore rimaste a disposizione durante l’intero arco temporale del trimestre e pentamestre.
Eppure l’insegnamento dovrebbe essere l’unica priorità, visto che abbiamo vinto uno o più concorsi pubblici per essere prof con contratto a tempo indeterminato.
Nel frattempo il Ministero non si ferma. Dopo il flop dei docenti tutor e docente orientatori, ecco in arrivo la figura del docente coordinatore di progettazione nell’ambito del Pcto.
Anche per questa attività le risorse economiche, se possiamo chiamarle così, saranno le solite mancette.
E prevedo ovviamente un altro flop.
Segnalo intanto la mobilitazione positiva degli studenti che hanno chiesto al ministro Valditara l’abolizione dell’alternanza scuola-lavoro. Sostengono che i percorsi dovrebbero svolgersi il più possibile in maniera laboratoriale e all’interno delle scuole, con un obiettivo formativo e non per produrre manodopera gratuita per le aziende.
Ovviamente io sono d’accordo con gli studenti.
Esistono sempre più scuole che hanno scelto questa tipologia di stage, gli studenti non all’esterno ma l’azienda entra a scuola.
Nei nostri corsi SIA (Sistemi Informativi Aziendali), nella mia scuola, l’Istituto Tecnico Economico e Tecnologico A. Bassi di Lodi, il Pcto (Stage) si svolge in laboratorio e in smart working grazie alla Zucchetti Academy.
Gli studenti divisi in gruppi realizzano delle applicazioni Web con i linguaggi Html5, Css3, Javascript, Php, Mysql e le librerie leaflet per la gestione delle coordinate satellitari inserite nelle pagine dinamiche da presentare ad una commissione della società informatica che valuta il lavoro svolto.
Questa attività viene svolta da ottobre alla fine di aprile, con continuità, un pomeriggio alla settimana per un totale di 40 ore di Pcto e un punto di credito scolastico qualora gli studenti vengano promossi senza debiti a giugno.
La collaborazione con la società Zucchetti Spa prosegue da sei anni e coinvolge le classi quarte e quinte, consentendo agli studenti (i migliori), alla fine del percorso di studi di poter entrare in Zucchetti oppure di proseguire tranquillamente gli studi universitari.
Un altro percorso Pcto ( all’interno della nostra scuola e in smart working) offerto dal nostro istituto è il conseguimento delle certificazioni Cisco Academy sulla gestione delle reti, sulla sicurezza informatica Cyber Security. Gli studenti seguono un percorso in smart working sotto la nostra direzione (io e due mie colleghe siamo certificatori Cisco).Gli alunni studiano, spesso con lezioni in inglese, e svolgono attività pratiche imparando le basi necessarie per combattere il crimine informatico.Il corso permette di acquisire le competenze per comprendere il crimine informatico, i principi di sicurezza, le tecnologie e le procedure utilizzate per difendere le reti.Anche questa attività viene riconosciuta come percorso di Pcto.
Sembra tutto dannatamente complesso, vero?No, invece è assolutamente realizzabile.Gli insegnanti vengono retribuiti con il Fis per le ore svolte come didattica e pagati con 35 euro lorde all’ora.Ovviamente le scuole devono fare delle scelte e scegliere le strategie organizzative e le offerte formative migliori in base agli indirizzi di studi. È una scelta che deve essere condivisa, discussa e approvata in Collegio dei docenti.
Ecco perché ritengo che le nuove figure individuate dal dicastero di viale Trastevere a Roma siano inutili.
Bisognerebbe invece che il ministero dell’istruzione e del Merito aumentasse i fondi da girare alle singole scuole per migliorare la propria offerta formativa sul territorio invece di fare propaganda comunicando cifre da assegnare ai docenti tutor che in realtà al netto delle tasse sono solo 8,5 euro all’ora e non sono figure operative. Non ci servono figure che ci dicano cosa fare. Servono tanti soldi alla scuole per migliorare la propria offerta formativa.
Paolo Latella
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