L’innovazione didattica parte dalla punta dello stivale: non è la prima volta.
È infatti il Liceo scientifico Leonardo da Vinci di Reggio Calabria ad aver ideato, presentato e guidato il progetto di un nuovo indirizzo di studi: “Biologia con curvatura biomedica”.
Una sperimentazione promossa dal Miur e dall’Ordine dei Medici, che da quest’anno vedrà coinvolti trenta licei in tutto il Paese.
Si tratta di un percorso didattico unico in Italia, che ha lo scopo di guidare gli studenti nell’orientamento post-diploma per l’accesso alla facoltà di Medicina e Chirurgia, al fine di facilitare le scelte sia universitarie che professionali.
Sarà composto da centocinquanta ore di lezioni frontali e sul campo per capire, sin dalla terza Liceo scientifico, se si abbiano le attitudini a frequentare la Facoltà di Medicina o comunque professioni in ambito sanitario.
Il 18 settembre, il Miur ha organizzato la presentazione della sperimentazione didattica nazionale del percorso formativo in biomedicina. Erano presenti dirigenti del Miur, delle istituzioni mediche e del liceo Vinci di Reggio Calabria, tra cui la dirigente scolastica Giuseppina Princi e il docente Lucio Ficara, che è anche nostro redattore.
“L’accento va posto proprio sul tema dell’orientamento che per il Miur è molto importante”, ha spiegato durante la presentazione del progetto a Viale Trastevere, Massimo Esposito dirigente per gli Ordinamenti Scolastici e la Valutazione del Sistema Nazionale di Istruzione del MIUR.
“Quello dell’orientamento è un campo in cui siamo ancora deboli e le scuole devono lavorare su questo tema. E’ questo aspetto – aggiunge Esposito – unitamente ai risultati ottenuti in fase sperimentale, ad aver convinto il Ministero ad estendere il progetto a livello nazionale. Anche la preparazione in vista del test di ingresso alla facoltà di medicina è importante, ma lo è ancor di più evitare ai ragazzi l’errore nella scelta dell’Università. Abbiamo ricevuto così tante richieste di adesione al progetto che abbiamo dovuto allargare considerevolmente il numero delle scuole partecipanti. Quest’anno saranno trenta e speriamo, grazie anche alla collaborazione dell’Ordine dei Medici, di ampliare sempre di più il numero”. (VIDEO)
Il percorso sperimentale avrà una struttura flessibile e si articolerà in periodi di formazione in aula e in periodi di apprendimento mediante didattica laboratoriale con un monte annuale di 50 ore: 20 ore tenute dai docenti di scienze, 20 ore dai medici indicati dagli ordini provinciali, 10 ore “sul campo” (valide anche in quota alternanza scuola-lavoro), presso strutture sanitarie, ospedali, laboratori di analisi individuati dagli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri Provinciali. Gli studenti affronteranno anche delle simulazione di “casi” clinici e dei test con cadenza bimestrale a conclusione di ogni nucleo tematico di apprendimento. “I risultati preliminari sono stati davvero incoraggianti. Si riduce il numero di chi decide di fare il test di Medicina, ma aumenta invece il numero di coloro che lo superano. Insomma maggiore consapevolezza e maggiore preparazione”, spiega il presidente della Federazione Nazionale dell’Ordine dei Medici, dei Chirurghi e degli Odontoiatri, Roberta Chersevani. “E’ importante informare e preparare i ragazzi sul percorso post-diploma, permettergli di fare una scelta ponderata sulla loro carriera universitaria. Mi auguro – aggiunge Chersevani – che questo progetto diventi un elemento caratterizzante della scuola”. (VIDEO)
Una sperimentazione cominciata sette anni fa nel Liceo Leonardo da Vinci di Reggio Calabria a cui,tra l’altro, sarà affidato il compito di predisporre la piattaforma web (www.miurbiomedicalproject.net), per la condivisione, con i licei aderenti alla rete, del modello organizzativo e dei contenuti didattici del percorso. “Uno dei risultati più significativi – spiega Giuseppina Princi, dirigente scolastico del Liceo reggino – a conclusione di due cicli scolastici, è stato che il 98% degli studenti inseriti nel percorso, ha superato il test senza alcuna preparazione ulteriore. Ha coinvolto in sei anni circa 1.500 ragazzi, il 50% dei quali ha capito di non essere tagliato per fare il medico. Questi dati scientifici così importanti hanno indotto, per la prima volta, Miur e Ordine dei medici a mettersi d’accordo per elevare a livello nazionale questo progetto. Siamo protagonisti in una partita davvero importante per la scuola”. (VIDEO)
La dirigente scolastica farà parte della cabina di regia nazionale (formata da Massimo Esposito per il MIUR, Roberta Chersevani, Roberto Stella e Pasquale Veneziano per l’Ordine dei Medici, ndr), che eserciterà la funzione di indirizzo e di coordinamento e valuterà sulla base dell’efficacia dei risultati scientifici ottenuti dal percorso, la possibilità di regolamentare l’indirizzo in tutti i licei scientifici del Paese, oltre che avviare, contestualmente, un’analoga sperimentazione per il licei classici.
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