Come è composta una “smart classroom”? Tablet su ogni banco più lavagna interattiva per lezioni digitali. A presentarla, il 2 dicembre, è stato il ministro dell’Istruzione.
Giannini si è recata in una scuola media romana, la “Massimo Gizzio”, i cui allievi, assieme ad altre 53 classi in tutta Italia, si sono imposti nel bando di concorso riguardante il protocollo Miur-Samsung nell’ambito del progetto “Smart Future”.
“È nostro dovere fare in modo che la scuola sia la prima protagonista del cambiamento digitale, il luogo principale in cui sviluppare e rinnovare i contenuti e il pensiero”, ha detto Giannini agli alunni.
Durante la giornata, è stato mostrata l’utilità della classroom sulla didattica: gli insegnanti che hanno a disposizione queste aule all’avanguardia, possono caricare sui dispositivi i contenuti delle lezioni, condividerli con gli studenti in tempo reale, realizzare attività di gruppo ed effettuare quiz e sondaggi per verificarne la comprensione. Il Miur sembra che abbia previsto anche una formazione ad hoc per chi opera all’interno di queste aule.
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Ma al di là di questo progetto, “per la formazione dei docenti – ha ricordato il ministro – sono stati stanziati 40 milioni strutturali l’anno. Ci sono vari settori su cui potrà e dovrà essere sviluppata e ne vediamo due di prioritari: la scuola digitale”, per avvicinare gli insegnanti “non solo all’uso delle tecnologie ma anche alla metodologia didattica che cambia”, e il potenziamento delle lingue straniere “che sono un’altra delle nostre debolezze”.
“Tocca a voi, ragazzi – ha detto Giannini – essere i principali protagonisti di questa sfida verso il futuro”. E progetti come questo, ha osservato, sono “ottimi. L’innovazione digitale è fra gli obiettivi della ‘Buona scuola’ come abbiamo dimostrato lanciando il nuovo Piano nazionale scuola digitale che mette a disposizione 1 miliardo per fare innovazione sul fronte delle infrastrutture, della formazione del personale, dei processi di dematerializzazione e della didattica”, ha concluso il ministro.
“Smart Future”, “avviato in collaborazione con il Miur non è un punto di arrivo, ma un inizio – ha detto Mario Levratto di Samsung Electronics Italia – solo da un confronto costruttivo con le istituzioni può nascere un concreto sostegno all’innovazione, leva fondamentale per la crescita culturale, sociale ed economica del nostro Paese”.
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