Potrebbe sbloccarsi già in settimana la vicenda dei 400 posti per la scuola dell’infanzia promessi dal Ministero e tenuti fino ad ora congelati in attesa che si concluda la trattativa sull’art. 43.
I sindacati avevano protestato per questa interpretazione avvalorata anche da un intervento in Commissione camerale del sottosegretario Valentina Aprea e avevano sottolineato come gli organici siano materia extra-contrattuale e soggetta unicamente ad informazione preventiva.
La tesi è stata accolta dal Ministero che qualche giorno fa ha convocato le parti dicendosi intenzionato a procedere al più presto alla distribuzione dei 400 posti di scuola dell’infanzia finanziati con i fondi destinati all’avvio della riforma.
Positivi ma cauti i commenti sindacali.
Cislscuola, per esempio, valuta favorevomente "la decisione dell’Amministrazione di sbloccare l’istituzione dei nuovi posti utilizzando le risorse disponibili anche se l’intervento risulta assolutamente parziale e tardivo rispetto all’avvio dell’anno scolastico".
Va segnalato che le dichiarazioni della Cislscuola sembrano aprire la porta alla possibilità di accogliere fin da subito i bambini con meno di tre anni, anche se
la trattativa sull’art. 43 non è ancora conclusa: "Gli anticipi – si legge infatti nel comunicato stampa sindacale – possono essere accolti solo come fenomeno assolutamente residuale e qualora ricorrano tutte le condizioni previste dalle due suddette circolari" (la 101 del 2002 e la 29 del 2004, ndr)".
"In tal caso – precisa ancora Cislscuola – l’intervento deve assumere un carattere "sperimentale", prevedendo la riduzione del numero dei bambini nelle classi che dovessero accogliere alunni under 3".
Anche Cgil-Flc valuta positivamente la soluzione proposta dal Miur ma si affretta a sottolineare che "il dissequestro di questi posti rappresenta solo una parziale risposta alle esigenze di superamento delle liste d’attesa e per la generalizzazione della scuola dell’infanzia, che rimane una priorità assoluta".
I posti saranno assegnati alle diverse Direzioni Regionali che provvederanno a distribuirli in base alle richieste presentate.
Ma già ci sono polemiche e proteste: da Bologna, per esempio, fanno sapere che i 46 posti destinati alle scuole della regione sono un goccia offerta a chi sta morendo di sete.