Sono circa 22 milioni di euro i fondi stanziati in questa prima fase dal ministero dell’Istruzione per la realizzazione di un progetto molto ambizioso: integrare tecnologie all’avanguardia alla tradizionale didattica svolta in classe.
A rispondere all’avviso, pubblicato a fine novembre, sono state più di 5.000 scuole di tutta Italia, tra superiori e medie. Ma, alla fine, ad accedere al finanziamento saranno solo 1.115 strutture, che più di altre hanno convinto con i loro progetti sulle trasformazioni di spazi e aule per fare spazio a una didattica coinvolgente e innovativa. Il bando è finalizzato alla creazione di ambienti digitali didattici innovativi.
Il concetto di ambienti digitali didattici innovativi può essere sintetizzato dalle seguenti parole estratte dal Manifesto delle Avanguardie educative: “La fluidità dei processi comunicativi innescati dalle ICT si scontra con ambienti fisici non più in grado di rispondere a contesti educativi in continua evoluzione, e impone un graduale ripensamento degli spazi e dei luoghi che preveda soluzioni flessibili, polifunzionali, modulari e facilmente configurabili in base all’attività svolta, e in grado di soddisfare contesti sempre diversi. Spazi così concepiti favoriscono il coinvolgimento e l’esplorazione attiva dello studente, i legami cooperativi e lo “star bene a scuola”.
Condizioni indispensabili, queste, per promuovere una partecipazione consapevole al progetto educativo e innalzare la performance degli studenti.
Non solo “ridisegnare” un’aula finora pensata per una didattica erogativa e frontale, ma prevedere anche spazi diversificati per condividere eventi e presentazioni in plenaria; luoghi per attività non strutturate e per l’apprendimento individuale/informale che favoriscano la condivisione delle informazioni e stimolino lo sviluppo delle capacità comunicative”.
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