La scuola è anche saper fare. Per questo la presenza dei laboratori nelle scuole è fondamentale. Ma non sempre sono attrezzati e aggiornati a dovere. Ecco che allora diventano preziose le iniziative che arricchiscono questi spazi scolastici. Come quella il progetto della banca dati per gli insegnanti che cercano qualche idea in più o un suggerimento per spiegare meglio una lezione di scienze, o per le scuole che non hanno laboratori sufficientemente attrezzati.
L’idea nasce da un piano del ministero dell’Istruzione con l’Università Roma Tre e l’Accademia delle Scienze di Torino, si chiama Ls-Osalab e rientra nell’ambito del progetto nazionale per i licei scientifici con opzione scienze applicate (da qui l’acronimo): prenderà il via l’11 novembre, quando alcuni dei laboratori più significativi saranno portati nelle scuole da docenti universitari con lezioni dimostrative. Si parte dalle 10 alle 18, presso il Dipartimento di Scienze di Roma Tre con gli insegnanti delle scuole del Lazio. Mille i docenti di scuola superiore coinvolti in tutta Italia in questa prima fase. Altri mille a partire dalla prossima primavera.
La funzionalità è immediata, come in uno store su internet, e il servizio è gratuito. Si accede con un click, si entra in un archivio on line che mette a disposizione decine e decine di esperimenti da fare in aula. Laboratori semplici, che possono essere realizzati con materiali poveri. Esperimenti già verificati e, appunto, messi a disposizione tramite la piattaforma virtuale http://ls-osa.uniroma3.it/, alla quale tutti i docenti possono accedere per l’insegnamento delle materie scientifiche (biologia, chimica, fisica, scienze della Terra, matematica e informatica). E che ora saranno portati in viaggio in tutte le regioni d’Italia per poter poi essere realizzati in classe con gli alunni.
“Sarà utile indicare e sapere quali sono gli esperimenti che piacciono di più. Il gradimento dei docenti potrà essere espresso – spiegano dal Miur – con delle stellette, con il collaudato sistema che già è adottato su libri e giornali per alberghi, ristoranti cinema. Più stellette, più gradimento. Stimolando l’osservazione, il confronto, lo scambio di esperienze. E le proposte. In virtuosa interazione con le possibilità che offre il web”.
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Saranno dieci le tappe dei laboratori itineranti in tutta Italia. In ciascuna tappa verrà lasciato un kit degli esperimenti per le scuole ospitanti. Agli incontri possono aderire i docenti di Fisica e di Scienze dei Licei Scientifici. L’obiettivo è quello di “dare un supporto utile per allestire e gestire attività pratiche e sperimentali, essenziali per stimolare l’attitudine al ragionamento scientifico e alla ricerca, anche prendendo spunto dall’esperienza quotidiana” ma anche di produrre moduli interdisciplinari, seguendo gli obiettivi specifici di apprendimento delineati nelle Indicazioni nazionali.
“I risultati dell’ultima indagine Pisa-Ocse hanno dimostrato – ricorda il ministero – che i quindicenni italiani hanno un buon livello di competenza nel problem solving, la risoluzione di problemi che richiedono un approccio più pragmatico che teorico e di routine. Nella capacità di “adattarsi, di imparare, di provare nuove strategie ed essere pronti ad imparare dai propri errori”, i nostri alunni hanno superato nazioni come Germania e Stati Uniti mantenendosi “significativamente” al di sopra della media dei paesi Ocse che hanno partecipato all’indagine.
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