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Arriverai alla laurea? È già scritto nei geni, forse

Impegnarsi oltremodo per raggiungere il massimo è un comportamento encomiabile e sempre da incoraggiare. Tuttavia, in diversi casi è praticamente inutile ambire al massimo, perché se i geni non aiutano è un’impresa impossibile. A testimoniarlo sono i risultatati di uno studio internazionale prodotto da Aysu Okbay della Vrije Universiteit di Amsterdam, Peter Visscher della University of Queensland, a Brisbane, in Australia e Daniel Benjamin, della University of Southern California che è andato a studiare i dati genetici di oltre un milione di persone appartenenti a 15 Paesi e pubblicato in questi giorni sulla rivista Nature Genetics.

Il potere predittivo…

La conclusione è giunta incrociando tutti i geni individuati un ‘punteggio poligenico’ che sembra in grado di predire l’11-13% delle differenze individuali nel livello di istruzione raggiunto, un potere predittivo equivalente a quello di fattori importanti già noti come il reddito familiare e il livello di istruzione materno

I geni identificati nel lavoro sono legati, guarda caso, allo sviluppo cerebrale, alla funzione dei neuroni, alla comunicazione tra cellule nervose ma, nota Benjamin, solo se considerati nel loro insieme hanno un impatto sul grado di istruzione, singolarmente non hanno alcun potere e sarebbe fuorviante parlare di ‘geni dell’istruzione’, precisa Benjamin.

Il risultato vale solo ai fini della ricerca

Tuttavia, gli scienziati coinvolti avvertono: questo punteggio potrà essere utile solo a fini di ricerca e non per predire il successo scolastico individuale perché nella vita reale fattori come la motivazione personale, l’impegno dello studente, l’istruzione e le possibilità economiche dei genitori hanno un peso molto maggiore sul successo scolastico dei figli.

Questo significa che da soli, i geni non possono ‘determinare’ chi studierà a lungo e chi si fermerà a titoli di studio di livello inferiore.

Vale più di tutto l’intricata interrelazione tra genetica e ambiente

“Totalizzare un basso punteggio a questa misura poligenica – fa notare un altro autore del lavoro, Robbee Wedow dell’Università del Colorado a Boulder – non significa che sei destinato a un basso livello di istruzione”.

Come per tanti altri comportamenti complessi, è l’intricata interrelazione tra genetica e ambiente (fattori esterni come appunto il reddito familiare) che conta”.

Ciò nonostante i risultati del lavoro saranno utili in ambito di ricerca sociologica e medica: si potrà ad esempio studiare come gli effetti dei geni sul livello di istruzione abbiano maggiore o minore impatto in diverse condizioni ambientali, ad esempio in caso di svantaggio sociale ed economico.

Alessandro Giuliani

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