Sono 2.371 i docenti assunti in Emilia Romagna, ma i posti di ruolo messi a disposizione dal ministero sono 3.668: “Una farsa. Anche con nuove immissioni da qui a fine mese rimarranno scoperti mille posti”, urlano i sindacati e di conseguenza arriveranno i supplenti, mentre la scuola continuerà a soffrire di precariato.
“Così il fenomeno della supplentite che si voleva curare rimane — contesta la segretaria regionale della Flc-Cgil — agli annunci devono seguire fatti concreti. Invece non si assicurerà ancora una volta la stabilità del personale della scuola e la continuità didattica per gli alunni”.
La Repubblica riporta un altro caso estremo di cattedre vuote il cui contingente riguarda anche materie, come la matematica e le scienze alle medie e alle superiori e il sostegno, dove le graduatorie sono ormai rimaste senza candidati: sia nelle graduatorie a esaurimento sia in quelle di merito composte coi vincitore nel concorso 2016.
“Fino a qualche anno fa era possibile compensare i posti, ora non più. Un assurdo: questi posti andranno perduti, il prossimo anno si ricomincia”, spiega la segretaria regionale Cisl scuola.
Il problema, riporta Repubblica, “ è soprattutto nelle discipline scientifiche: solo nella classe A028 (matematica e scienze alle medie) sono rimaste vuote 170 cattedre. Anche per insegnare lettere alle medie e superiori sono rimasti una trentina di posti.
“Gli ingegneri che potrebbero insegnare alcune discipline informatiche, dove c’è carenza, fanno altro, il mercato privato se li prende la scuola non è appetibile e non è più sostenuta dal punto di vista sociale”.
“Anche il sostegno soffre. Per seguire gli studenti disabili occorrerebbe formare più persone, insistono i sindacati. Le università emiliane hanno messo a disposizione per la specializzazione al sostegno circa 400 posti. “Troppo pochi rispetto alle necessità”.