Ieri, 4 marzo, ci sono state proteste in tutta Italia da parte degli specializzandi del Tfa Sostegno VIII ciclo. Il motivo? Si chiede la proroga delle assunzioni da graduatorie prima fascia sostegno (ex art. 59 del Decreto Legge 25 maggio 2021, n. 73).
In soldoni, come spiega Flc-Cgil, i docenti specializzati sul sostegno vorrebbero essere assunti direttamente dalle Gps prima fascia, così come prevedeva la norma appena citata che però, con il Decreto Milleproroghe, è stata abrogata. Così adesso chi si specializza sul sostegno svolgendo il Tfa per essere assunto dovrà sostenere un concorso, dopo aver sostenuto varie prove per essere ammessi allo stesso Tirocinio Formativo Attivo. Il prossimo, dopo quello bandito lo scorso dicembre, sarà nel prossimo autunno.
“Il diritto allo studio deve essere tutelato”
Lo strumento delle assunzioni da GPS, dal 2021 ad oggi, ha consentito il reclutamento di circa 36 mila insegnanti specializzati, fanno sapere dal sindacato, che ha sostenuto l’iniziativa che, come riporta RomaToday, è nata dagli specializzandi di Roma Tre.
A spiegare le ragioni della mobilitazione è stato uno dei docenti che hanno partecipato all’iniziativa: “Il ministero dell’Istruzione e del merito quest’anno non proroga le assunzioni dalla prima fascia delle Gps, l’ex articolo 59, per chi vi è già inserito e per chi sta frequentando l’VIII ciclo del Tfa. Il diritto allo studio delle alunne e degli alunni deve essere tutelato attraverso una continuità che va garantita con l’assunzione a tempo indeterminato di docenti specializzati quali noi siamo”.
I docenti sono stati ricevuti
Una delegazione è stata ricevuta dai rappresentanti dell’Ufficio di Gabinetto del ministro Valditara: “Hanno ascoltato le nostre richieste – hanno spiegato i docenti dopo l’incontro -. Non possiamo dirci soddisfatti, ma almeno abbiamo iniziato un percorso, ovviamente non ci aspettavamo di ottenere una proroga al primo confronto. Ci è stato garantito che si sta lavorando per arrivare a una soluzione di sistema, che vuol dire tutto e niente”.
I docenti, per questo, nelle prossime settimane torneranno sotto al ministero per chiedere aggiornamenti: “Abbiamo mosso un primo passo, ora dobbiamo continuare a fare pressione per ottenere risultati soddisfacenti”.
Come riporta Il Corriere della Sera, un gruppo di 300 specializzandi ha dato vita, sempre ieri, a un flash mob di protesta di fronte alla sede dell’Università Cattolica di Milano. “Siamo docenti, ma anche padri, madri. Al mattino siamo in classe coi nostri studenti disabili, poi il pomeriggio andiamo a lezione, dobbiamo affrontare numerosi esami e prove pratiche. Lo Stato si ricorda di noi ogni anno per le supplenze annuali, perché gli risolviamo un problema, ma si dimentica sempre di stabilizzarci”, racconta una dei promotori della protesta. “La professionalità va sempre premiata”, si legge sugli striscioni e poi “Più specializzati, meno improvvisati” e “Un unico impegno: docenti uniti a tutela del sostegno”.