Proporre le bellezze dell’arte e della cultura per vincere le sopraffazioni delle mafie. È questa l’idea presentata l’8 aprile al Viminale dal presidente dell’Associazione MaetaMorfosi, Pietro Folena, e dal ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, che ha l’obiettivo primario di risvegliare le coscienze dei cittadini, ad iniziare da quelli più giovani. Tanto che l’iniziativa prevede l’esposizione, dal 24 aprile al 2 giugno, della ‘Leda’, la celebre opera di Michelangelo, all’interno dell’istituto Matilde Serao di Casavatore, comune dell’hinterland napoletano. Si tratta di un’opera riconosciuta come uno dei pezzi più importanti della produzione grafica del celebre artista. Era lo studio per un dipinto andato perduto.
L’iniziativa, intitolata “Il Rinascimento contro le mafie la Leda di Michelangelo a Casavatore”, è stata promossa dal sindaco del Comune campano, Salvatore Sannino, assieme ai rappresentanti dell’Associazione Libera per la Campania. Alla presentazione erano presenti anche il segretario generale del ministero dei Beni culturali, Antonella Recchia, un rappresentate della Fondazione antiracket e la direttrice della Fondazione Casa Buonarroti, Pina Ragionieri.
“Portare Michelangelo in un territorio così difficile – ha detto il ministro dell’Interno – è un’idea bellissima. I grandi dell’arte trasmettono emozioni ed i giovani possono riflettere sui valori del bello arrivando così ad una forma di rinascimento. Ci sono tantissime persone – ha proseguito – che hanno voglia di rialzare la testa e l’arte è uno strumento straordinario”.
L’iniziativa, intitolata “Il Rinascimento contro le mafie la Leda di Michelangelo a Casavatore”, è stata promossa dal sindaco del Comune campano, Salvatore Sannino, assieme ai rappresentanti dell’Associazione Libera per la Campania. Alla presentazione erano presenti anche il segretario generale del ministero dei Beni culturali, Antonella Recchia, un rappresentate della Fondazione antiracket e la direttrice della Fondazione Casa Buonarroti, Pina Ragionieri.
“Portare Michelangelo in un territorio così difficile – ha detto il ministro dell’Interno – è un’idea bellissima. I grandi dell’arte trasmettono emozioni ed i giovani possono riflettere sui valori del bello arrivando così ad una forma di rinascimento. Ci sono tantissime persone – ha proseguito – che hanno voglia di rialzare la testa e l’arte è uno strumento straordinario”.
Anche il presidente di Metamorfosi, Pietro Folena, ha espresso parole di elogio per l’iniziativa, definendo l’arte “una grande arma, non violenta, della società civile contro la mafia. E’ nella natura delle organizzazioni criminali essere contrapposte all’arte. Si pensi alle bombe in via dei Georgofili a Firenze ed alla chiesa di San Giorgio a Velabro a Roma. Educare la bello è anche un modo di opporsi al saccheggio del territorio ed all’illegalità”.