Categorie: Attualità

Asacom, una figura essenziale per i disabili: “Serve un riconoscimento giuridico della figura”

Prosegue l’iniziativa “Dillo al Ministro” che, oltre ad aver raccolto un documento sintetico con le principali richieste da parte del personale scolastico, continua a dare voce alle numerosissime proposte di chi la scuola la vive ogni giorno.

In questo articolo parliamo di una tematica che negli ultimi giorni ha intasato la casella mail caroministro@tecnicadellascuola.it.

Ci riferiamo alla figura degli assistenti all’autonomia ed alla comunicazione (Asacom) per gli alunni disabili, un vero e proprio supporto pratico per l’insegnante di sostegno.
Tuttavia si tratta di profili non riconosciuti dall’ordinamento scolastico ma che vengono gestiti dagli enti locali, che attraverso le cooperative sociali distribuiscono questi lavoratori nelle scuole. A volte, come raccontano alcuni di questi lavoratori, che sono laureati e titolati, sopperiscono alle assenze dei docenti di sostegno, che, come altre volte riportato da questa testata, in alcuni territori scarseggiano lasciando le classi scoperte

Riconoscere giuridicamente gli Asacom

Fra le varie lettere ricevute, riportiamo alcune riflessioni: “Fondamentale è il supporto che diamo ai soggetti disabili. Inoltre, siamo delle figure indispensabili e particolarmente ricercate dagli Istituti scolastici e dai genitori. Le chiedo il legittimo riconoscimento giuridico della professione con immediato inserimento in ATA. É l’unica via piú semplice essendo già in possesso della  pdl “Assistenti in ATA”. Personalmente sono una Pedagogista con laurea magistrale, ho speso gran parte della mia vita nell’acquisizione di nuove competenze e conoscenze attraverso master e corsi di perfezionamento quali ABA/VB, RBT terapista del comportamento Aba.  Come lei saprà, per farle uno dei tanti esempi di disabilità, oggi l’autismo ha un’incidenza altissima, tanto che, purtroppo ne nasce 1 su 68.. (secondo le più recenti ricerche) una nuova popolazione praticamente.  Gli Istituti scolastici si trovano a far fronte a queste problematiche per nulla indifferenti e un personale così qualificato potrebbe essere un rimedio molto efficace. Tutto sta nel fornire i mezzi giusti per fronteggiare il problema della disabilità“.

Caro Ministro chiedo cortesemente un Suo intervento affinché queste preziose figure professionali  vengano riconosciute e considerate, a tutti gli effetti, personale Ata con contratti lavorativi degni di questo nome e con conseguente stabilità lavorativa, economica e sociale. Siamo in tantissimi in Italia, circa 48000 lavoratori di serie b, figli di un Dio minore che da anni operano con spirito di sacrificio e abnegazione a favore dei bambini e ragazzi speciali!

Un’altra lettrice, addirittura chiede la possibilità, tramite un percorso formativo, di trasformare gli Asacom in docenti di sostegno: “Dateci la possibilità di abilitarci e di poter diventare insegnanti di sostegno in tutti gli ordini e gradi (d’altronde richiedete una preparazione in discipline pedagogiche che noi abbiamo già e un’esperienza che possediamo) e aumentate il numero di posti ai corsi di abilitazione (è ridicolo e paradossale che a fronte di più di mille e mille posti che servono all’anno i corsi permettano l’accesso solo a 100 candidati) e nel giro di qualche anno ad ogni bambino sarà davvero garantita la presenza di un insegnante di sostegno preparato a tutto tondo“.

Oppure, un’altra lettrice spiega: “seguo Gabriele un alunno sordo e meraviglioso da 11 anni, l’ho visto crescere e lo amo come un figlio, mi creda se non fosse per missione non si potrebbe fare questo “lavoro” con uno stipendio (se così si può chiamare) vergognoso, 8 l’ora solo quando l’alunno è presente, altrimenti, se arriviamo a scuola e l’alunno è assente dobbiamo ritornare a casa senza percepire un euro e spesso gli assistenti alla Comunicazione facciamo anche 90 km per raggiungere il posto di lavoro. A scuola non abbiamo un riconoscimento sotto tutti i punti di vista non siamo niente. Ma per i nostri alunni siamo TUTTO, siamo i loro occhi, le loro orecchie, le loro gambe, ma soprattutto siamo il loro punto di forza l unico forse a scuola“.
Insomma, la figura dell’assistente all’autonomia ed alla comunicazione dovrebbe entrare di diritto nei profili dei lavoratori scolastici per suggellare normativamente l’importanza che già ricoprono queste figure nella vita di tutti i giorni.

Come funziona “Dillo al ministro Fioramonti”

Per far sentire la propria voce la Tecnica della Scuola ha aperto un gruppo Facebook dove esprimere il proprio pensiero(CLICCA QUI PER PARTECIPARE).

Per partecipare alla nostra iniziativa e far sapere le priorità e le vostre idee per la scuola italiana, potete anche scrivere a caroministro@tecnicadellascuola.it.

Le vostre proposte saranno pubblicate anche sul nostro sito.

Fabrizio De Angelis

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