Fase finale di anno scolastico, asfissia per la scuola pubblica.
Mancanza di risorse per consentire alla scuola di svolgere la sua funzione: niente interventi sull’edilizia scolastica, che pure è in sofferenza in tutta Italia; laboratori linguistici ed informatici che sono diventati con il tempo inadeguati e superati; mancanza assoluta di spazi di contemporaneità oraria, che servirebbero per assicurare attività di piccolo gruppo e di recupero.
E ancora, tagli degli organici nelle segreterie e fra i collaboratori scolastici, riducendo così gli orari di apertura delle scuole ed il funzionamento didattico ed amministrativo. I fondi per la scuola sono molti meno che in passato.
E questo in un tempo in cui solo l’istruzione, umanistica e scientifica, può garantire alla nostra società un futuro: serve una società colta, di elevata qualità culturale.
Un’istruzione, certo, legata al lavoro, ma anche alla formazione come cittadini forniti di conoscenze e di consapevolezza dei propri diritti. E ancora una scuola che svolge il ruolo fondamentale di incontro fra le culture e le etnie, contro ogni fondamentalismo.
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