Gli asili nido pubblici dovrebbero essere gratuiti. Oltre che maggiormente diffusi nelle aree più produttive e densamente popolate. E occorre prestare più attenzione ai bambini disabili. Sono i punti salienti della proposta di legge che la Lega Nord ha presentato il 5 marzo in una conferenza stampa alla Camera.
“Sfidiamo Renzi” che è “, ha detto il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, presentando il ddl su “temi concreti al di là delle chiacchere”.
Nella sua proposta, il Carroccio si rifà al modello francese che per Salvini alleggerirebbe i comuni di un peso finanziario che, nel 2011, è stata di oltre 1,5 miliardi di euro. “Vorremo che lo Stato aiutasse le mamme, a Milano un asilo si paga 700 euro al mese”, sottolinea Salvini spiegando che per finanziare la proposta “i soldi si trovano”.
Il capogruppo della Lega alla Camera, Giancarlo Giorgetti, ha tenuto a precisare che quella che vorrebbe la Lega “non è una legge per incentivare la natalità, ma per permetterla”.
Da un governo così “smart, con metà delle donne” ai dicasteri “vogliamo risposte altrimenti dovremmo pensare che le donne al governo siano solo usate”, ha concluso Salvini.
Tre le misure indicate dalla Lega: un’imposta di bollo sui trasferimenti di denaro all’estero effettuati da agenzie ‘money transfer’, l’aumento dell’aliquota Imu all’1,06% per gli immobili di proprietà di banche e assicurazioni e l’aumento del prelievo erariale unico della tassa applicata ai giochi.
Vale la pena ricordare che in Italia il numero di bambini che in media, su scala nazionale, è iscritto ad un nido pubblico arriva a malapena al 15% (tra l’altro a fronte di contributi tutt’altro che figurativi). Con punte attorno al 25% in alcune aree dell’Emilia Romagna. Mentre l’Unione Europea ha indicato come percentuale minima di frequentanti i nidi pari ad almeno il 30%.