Uno degli argomenti caldi dell’attuale campagna elettorale a proposito di scuola è la proposta “3-18” di Enrico Letta, leader del Partito Democratico, che pensa a istituire l’obbligo scolastico a partire dai 3 anni, rendendo così obbligatoria la scuola dell’infanzia, fino ai 18 anni.
A fare eco alle sue dichiarazioni sono stati in molti tra cui Mara Carfagna (Azione), che ha definito duramente la proposta “un’idea sovietica”. L’attuale ministra per il Sud e la Coesione territoriale ha spostato la questione battendo sul fatto che, soprattutto al Sud Italia, molti asili sono poco frequentati, dato che va necessariamente correlato allo scarsissimo tasso di occupazione delle madri.
A controbattere alla Carfagna è stata Beatrice Lorenzin (Pd). Quest’ultima, in un comunicato stampa, ha ribadito l’impegno del partito nell’investire soprattutto nei servizi per l’infanzia. “Investire nella scuola, nell’educazione, nell’istruzione, iniziando proprio dai servizi per l’infanzia, dedicando risorse ingenti anche grazie alla straordinaria opportunità del Pnrr. Davvero la ministra Carfagna non è d’accordo? Sono sinceramente stupita”, ha detto.
Ecco, nel dettaglio, le proposte del partito di sinistra su questo tema: “Noi vogliamo fare un grande investimento sulla scuola, proponiamo nidi gratuiti per nuclei familiari a basso Isee, il potenziamento e la gratuità della scuola dell’infanzia nel sistema integrato, affinché tutte le bambine e i bambini abbiano pari opportunità, senza distinzioni territoriali”.
L’impegno della Lorenzin e dei suoi compagni di partito è volto a limare le disuguaglianze sociali proprio partendo dalla scuola: Per noi – ha continuato l’esponente dem – è fondamentale l’investimento sulla persona. Solo investendo sul capitale umano garantiremo prosperità, democrazia e sviluppo. Per colmare le diseguaglianze tra nord e sud, tra centro e periferie. Investire sull’educazione dei bambini fa la differenza per il loro futuro e quello dell’Italia”.
Come fare tutto ciò? Utilizzando le risorse fornite dal Piano di Ripresa e Resilienza: “Per fare tutto questo, per farlo concretamente, sono indispensabili le risorse del Pnrr. Risorse che abbiamo ottenuto rispettando i patti e avviando le riforme”. Ecco, infine, l’affondo agli avversari: “Come può la destra pensare di rivedere il Piano, rischiando di far perdere ai cittadini italiani, a tutti noi, i fondi per proteggere e rilanciare il nostro Paese?”, ha concluso Lorenzin.
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