Fra le assenze di cui può usufruire il personale scolastico, l’art. 18 del CCNL del comparto scuola tratta della possibilità di usufruire dell’aspettativa per motivi di famiglia, personali, di lavoro e di studio e consiste in un determinato periodo nel quale il dipendente interrompe il rapporto d’impiego per uno dei motivi suddetti.
Il dipendente scolastico deve richiedere l’aspettativa al dirigente scolastico producendo regolare domanda scritta, con congruo anticipo anche in rapporto ad eventuale regolamento vigente nell’istituzione scolastica; nella domanda va espressamente esposto il motivo e il periodo per il quale s’intende usufruire dell’aspettativa.
Il Dirigente Scolastico, esaminatala domanda e viste le esigenze di servizio entro trenta giorni deve dare riscontro alla domanda avendo la facoltà di:
Inoltre il dirigente può revocare l’aspettativa in qualsiasi momento per sopraggiunti motivi di servizio.
Nel caso in cui il dirigente dovesse respingere l’aspettativa, ne deve dare motivazione in relazione alle esigenze di servizio e non può entrare nel merito delle esigenze personali o familiari.
Il diritto a usufruire dell’aspettativa spetta a tutto il personale in servizio presso le istituzioni scolastiche, compreso i docenti di religione cattolica, sia con contratto a tempo indeterminato sia a tempo determinato.
Inoltre può usufruire dell’aspettativa il personale in anno di prova chiaramente rinviando lo svolgimento dello stesso.
Per il personale con contratto a tempo determinato con contratto fino al termine delle attività didattiche (30 giugno), e fino al termine dell’anno scolastico (31 agosto), l’aspettativa va usufruita in relazione alla durata dell’incarico.
L’aspettativa può essere richiesta in un’unica soluzione o per periodi frazionati.
Il periodo temporale in cui il personale risulta in aspettativa oltre a interrompere la retribuzione, non è considerato valido ai fini:
Il suddetto periodo, fino a un massimo di tre anni, può essere riscattato ai fini della pensione.
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