Politica scolastica

Aspettative sindacali: Unicobas batte Miur 2 a 1

Unicobas batte Miur 2 a 1: così Stefano d’Errico, segretario nazionale Unicobas, sintetizza la vicenda giudiziaria che lo oppone al Ministero dell’Istruzione.
Questi i fatti.

L’accordo quadro prevede l’aspettativa solo per i sindacati rappresentativi

Il segretario nazionale si era visto negare dalla Amministrazione la possibilità di essere collocato in aspettativa non retribuita per poter assolvere il proprio mandato sindacale.
Per questo anno scolastico d’Errico ha usufruito di un anno sabbatico per motivi di studio, sempre senza stipendio.
L’8 maggio scorso il Giudice del Lavoro del Tribunale di Roma ha dato ragione al sindacato respingendo la tesi del Miur secondo cui l’aspettativa sindacale non retribuita spetterebbe  solo alle OOSS firmatarie di contratto e maggiormente rappresentative come stabilito da un accordo Aran/sindacati.

I contratti sindacali non possono derogare dalle norme dello Statuto dei lavoratori

“In pratica – sottolinea con soddisfazione d’Errico – il tribunale ribadisce che il contratto nazionale quadro sui permessi sindacali non può in alcun modo aggirare quanto previsto dalla L. 300/70 (Statuto dei Lavoratori) che prevede l’aspettativa non retribuita per i membri degli organi statutari dirigenti di qualsiasi organizzazione sindacale”.
La sentenza, riferendosi proprio alle disposizioni della legge 300, sottolinea che trattasi di “…norma applicabile a tutti i lavoratori chiamati a ricoprire cariche sindacali provinciali e nazionali … ed è norma certamente di carattere imperativo (in quanto attinente a diritti indisponibili) e quindi non derogabile dalla contrattazione collettiva”.
“Una lezione per il Ministro Fedeli ed i suoi predecessori – commenta d’Errico – nonché per la Funzione Pubblica ed i partiti che hanno governato sinora favorendo in modo vergognoso le OOSS di stato, cinghia di trasmissione di quelle stesse forze politiche, con l’obiettivo di garantire in ogni modo il loro monopolio dei diritti ed una rappresentanza fittizia basata su leggi di comodo ed altrettanti loschi accordi anticostituzionali”.

Reginaldo Palermo

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