A fine luglio, il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, il ministro dell’istruzione Mariastella Gelmini e il direttore dell’Agenzia del demanio Elisabetta Spitz hanno presentato a Palazzo Chigi un accordo operativo, grazie al quale beni confiscati in tutta Italia alla criminalità verranno assegnati alle scuole per progetti educativi e di formazione professionale.
In un comunicato del Miur si precisa che le procedure saranno seguite utilizzando il protocollo nazionale dei beni confiscati proposto dal commissario straordinario per la confisca dei beni della mafia, Antonio Maruccia.
L’accordo prevede anche l’istituzione di un tavolo tecnico di confronto tra Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca e Agenzia del demanio per coordinare le attività per la realizzazione dei progetti. Una prima analisi riguarderà 230 immobili confiscati a mafiosi siciliani, ad esponenti della banda della Magliana nel Lazio e della criminalità organizzata di altre regioni.
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