In attesa che nella mattina del 22 luglio il Governo approvi il testo definitivo del decreto legislativo di interpretazione autentica del “decreto Brunetta” del 2009, la questione della contrattazione integrativa di istituto può considerarsi ormai virtualmente conclusa.
Basta leggere la nota che accompagna l’OM su utilizzazioni e assegnazioni provvisorie oltre che alcuni passaggi preliminari contenuti nella stessa Ordinanza.
Nella nota accompagnatoria il Miur chiarisce innanzitutto che “sulla base delle osservazioni rappresentate dal DFP con la suddetta nota, le materie di cui agli artt. 4 e 15 (assegnazione del personale nei circoli o istituti articolati in più plessi e/o sedi), di cui all’art. 11 bis (copertura dei posti disponibili e/o vacanti di direttore dei servizi generali e amministrativi) e di cui all’art. 21 (attività di formazione finalizzata alla riconversione professionale) rientrano nell’esercizio dei poteri dirigenziali e sono escluse dalla contrattazione collettiva ai sensi dell’art. 40 del D.L.vo 165/01, come modificato dall’art. 54 del D.L.vo 150/09”.
Concetto che viene ripreso e ribadito anche nel testo dell’Ordinanza che, a questo punto, farà testo senza possibilità di equivoci.
Tutto sommato per i sindacati poteva essere più conveniente sottoscrivere il CCNI sulla mobilità così come corretto dalla Funzione Pubblica e cioè senza i 4 articoli “incriminati”: la mancanza di ogni riferimento alla assegnazione del personale ai plessi e alle classi poteva lasciare ancora qualche margine all’equivoco e, forse, avrebbe potuto consentire ai sindacati del comparto di aprire qualche vertenza a livello locale; ma il testo dell’ordinanza non lascia margini perché viene chiarito che la materia dell’assegnazione ai plessi e alle classi è prerogativa tipicamente dirigenziale.
A questo punto a settembre le regole dovranno necessariamente cambiare.
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