In questa fase di agosto i dirigenti scolastici stanno provvedendo alla composizione dei gruppi classe e all’assegnazione dei docenti alle classi. Il Covid 19 ha fatto dimenticare, in alcuni casi, l’applicazione corretta dell’assegnazione dei docenti alle classi seguendo i criteri deliberati dagli organi collegiali.
È utile sapere che per l’art.10, comma 4, del d.lgs. 297/94 il Consiglio di Circolo o di Istituto indica, altresì, i criteri generali relativi alla formazione delle classi, all’assegnazione ad esse dei singoli docenti, all’adattamento dell’orario delle lezioni e delle altre attività scolastiche alle condizioni ambientali e al coordinamento organizzativo dei consigli di intersezione, di interclasse o di classe; esprime parere sull’andamento generale, didattico ed amministrativo, del circolo o dell’istituto, e stabilisce i criteri per l’espletamento dei servizi amministrativi, e che per l’art.7, comma 2 lettera b), del d.lgs. 297/94 il Collegio dei docenti formula proposte al direttore didattico o al preside per la formazione, la composizione delle classi e l’assegnazione ad esse dei docenti, per la formulazione dell’orario delle lezioni e per lo svolgimento delle altre attività scolastiche, tenuto conto dei criteri generali indicati dal Consiglio di Circolo o d’Istituto.
Anche la Legge 107 del 2015 ha ribadito la partecipazione degli organi collegiali all’interno delle istituzioni scolastiche anche per il “migliore utilizzo delle risorse”, peraltro il comma 78 dell’articolo unico della Legge 107 asserisce che “per dare piena attuazione all’autonomia scolastica e alla riorganizzazione del sistema di istruzione”, il dirigente scolastico deve agire “nel rispetto degli organi collegiali” lasciando con ciò immutate talune prerogative e di raccordo all’azione dirigenziale.
La trasparenza della delibera del Consiglio di Istituto sui criteri generali per l’assegnazione dei docenti alle classi e le proposte formulate dal Collegio dei docenti sono d’obbligo anche perché è il caso di ricordare che la delibera ANAC n. 430 del 2016 tra i processi a maggior rischio corruttivo riguardanti le istituzioni scolastiche inserisce anche l’assegnazione dei docenti alle classi.
L’assegnazione dei docenti alle classi non deve avvenire verbalmenta, ma deve essere un assegnazione con tanto di decreto scritto. Il docente può chiedere spiegazioni motivate per un’assegnazione alle classi che non dovesse corrispondere ai criteri deliberati dal Consiglio di Istituto, di cui il Collegio docenti deve essere stato informato dal Dirigente scolastico.
Del mese scorso l’ultima sentenza del Tribunale del Lavoro di Caltanissetta in cui una Dirigente scolastica è stata condannata per avere assegnato ad un docente delle classi in modo improprio e non conforme alla normativa vigente. Tale Dirigente scolastica assegnava ripetutamente le classi ai docenti senza alcun decreto scritto e modificava l’assegnazione in corso d’anno scolastico.
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