C’è molta confusione tra Dirigenti scolastici e docenti per l’avvio del prossimo anno scolastico. Tutto è molto incerto e crescono le ansie per come avverrano le assegnazioni dei docenti alle classi, per come saranno gli orari scolastici e per le tutele che verranno attuate sopratutto per i lavoratori fragili.
Per l’avvio del possimo anno scolastico c’è una confusione imbarazzante ed è palpabile l’ansia e l’angoscia crescente dei dirigenti scolastici e dei docenti.
A due mesi dall’avvio dell’anno scolastico 2020/2021, c’è il problema della formazione delle classi, della sistemazione degli spazi e delle aule, dell’assegnazione dei docenti alle classi, della dispozizione dei regolamenti di Istituto, degli orari di ingresso e di uscita e degli orari scolastici.
Non si conoscono ancora le modalità che verranno attuate dalle singole istituzioni scolastiche per garantire il distanziamento tra studenti, non si conosce ancora il modo che verrà utilizzato per smembrare le classi in gruppi ristretti. Non si sa ancora di quanti minuti sarà l’unità oraria e come verranno svolte le lezioni in presenza.
I docenti temono meccanismi di assegnazione dei docenti alle classi diversi dagli altri anni, temono il non rispetto delle normative vigenti.
Tra le paure più diffuse che serpeggiano tra i docenti c’è quella del tentativo di abolire i diritti contrattuali a causa dell’emergenza del contagio.
Si temono norme che aboliscano le 18 ore di servizio settimanale dei docenti della secondaria, per garantire, a parità di stipendio, 24 ore di attività di insegnamento alla settimana.
Tra le altre norme di probabile emanazione c’è quella di rendere la didattica a distanza uno strumento oridinario di espletamento del servizio da svolgere anche in contemporanea al servizio svolto in presenza. Non è una novità che la didattica a distanza è un metodo didattico che è stato molto apprezzato in questi mesi dalla stessa Ministra Lucia Azzolina.
Fino al 31 luglio 2020 alcuni lavoratori fragili sono stati dispensati a svolgere in presenza l’esame di Stato, altri docenti sono stati messi in malattia d’ufficio perché fragili anche per lo svolgimento della didattica a distanza.
Non è ancora chiaro quali provvedimenti saranno adottati per tutto quel personale docente e Ata che hanno uno stato di salute fragile. Se le attività didattiche non saranno sospese e le lezioni si dovranno svolgere solamente in presenza, questo in particolare per l’infanzia e la primaria, i lavoratori fragili potranno essere dichiarati inidonei all’insegnamento e a svolgere altri compiti per tutto il periodo di emergenza.
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