Sul fronte delle nomine e degli spostamenti del personale scolastico anche l’anno 2023/24 prende il via col piede sbagliato. È tutto dire che in diverse province poche ore dal Collegio di inizio attività ancora non sono state ancora completate le assegnazioni provvisorie, quest’anno particolarmente gettonate dopo la caduta temporanea dei vincoli alla mobilità. Eppure la time line ministeriale prevedeva che gli spostamenti annuali motivati si realizzassero ad inizio agosto. Come prassi, i ritardi maggiori si verificano nei grandi centri cittadini. In particolare a Milano.
“Dopo 25 giorni da quanto previsto dal Ministero – spiega alla Tecnica della Scuola la docente Simona Burgio interessata agli spostamenti annuali della provincia meneghina – ancora non si decide a comunicare ai destinatari di AP e utilizzi le sedi di servizio”: l’Ufficio scolastico territoriale di Milano, sostiene l’insegnante, sembra non tenere conto delle indicazioni temporali ministeriali tenendo in tal modo “decine e decine di docenti di ruolo con il fiato sospeso circa il proprio destino”.
“Ricordo – continua Burgio – che in molti sono in attesa di conoscere l’esito di assegnazioni e utilizzi interregionali: ciò vuol dire che nell’arco di 24 ore questi colleghi dovranno scapicollarsi alla ricerca di mezzi di trasporto per garantire la loro presenza il 1° settembre nella nuova sede di servizio”.
Il problema è purtroppo grave, perché oltre al danno prodotto ai diretti interessati, senza le assegnazioni provvisorie completate (considerando anche i 5 giorni di tempo da far passare dopo la pubblicazione degli esiti per l’invio di eventuali reclami) non può nemmeno completarsi il complesso “scacchiere” che porta alla copertura di tutte le cattedre. A risultare rallentata, a seguito dei ritardi della mobilità annuale, è soprattutto l’assegnazione di almeno 180-200 mila supplenze annuali che anche quest’anno si andranno con ogni probabilità a realizzare (oltre la metà delle quali riguardano docenti di sostegno).
Ma abbiamo motivo anche di dire che i ritardi di pubblicazione delle assegnazioni provvisorie in tutte le province d’Italia risultano, purtroppo, una costante. Siamo infatti andati indietro nel tempo, verificando come sono andate le cose negli ultimi anni: abbiamo scoperto che vi sono stati casi in cui addirittura ancora nella prima decade di ottobre i docenti che avevano chiesto di spostarsi per un anno ancora non sapevano quale sarebbe stato l’esito della loro istanza.
Una condizione che li lascia in una terribile situazione di incertezza, oltre che di difficoltà pratica, soprattutto quando la richiesta di spostamento è notevole, quindi di tipo interprovinciale o addirittura fuori regione.
Utilizzando le notizie, gli articoli e le lettere pubblicate dalla Tecnica della Scuola sull’argomento, si scopre che quanto sta accadendo nel 2023 non è altro che il medesimo copione che abbiamo visto realizzare negli ultimi anni.
Alle pubblicazioni dei risultati fuori tempo massimo si sommano anche diversi errori sulle destinazioni: è emblematico il caso di una docente di scuola superiore della provincia di Frosinone che viene inviata, per sbaglio, su una cattedra COE su tre comuni e tre istituti.
Quella del 2021 risulta l’estate con meno problemi e ritardi sulla tabella di marcia. Tuttavia, a metà settembre vengono pubblicate diverse rettifiche (come nella provincia di Napoli, dove mutano ben oltre la scadenza diverse destinazioni di maestri della scuola dell’Infanzia e Primaria).
Le assegnazioni provvisorie del personale insegnante dell’anno scolastico 2020/2021 slittano fino al 20 settembre.
All’inizio dell’anno scolastico “ci sono tanti altri ambiti territoriali provinciali che ancora devono concludere tutto l’iter per la mobilità annuale”. Un lettore chiede alla Tecnica della Scuola “cosa dovranno fare il 2 settembre quelli che ancora non hanno ricevuto l’assegnazione provvisoria”.
Il 4 settembre le lamentele maggiori arrivano dalla città di Palermo: “sulle graduatorie non si sa nulla!”.
Il 1° settembre, in corrispondenza con l’inizio dell’anno scolastico 2017/18, le assegnazioni provvisorie risultano ancora “in alto mare!”.
Il 31 agosto ancora si deve definire il contratto, quindi le assegnazioni provvisorie possono attendere.
“Il 7 ottobre ancora in molte province le graduatorie non sono state pubblicate!”.
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