Politica scolastica

Assegnazioni provvisorie, il 26 giugno riprende la trattativa. Ecco i nodi da sciogliere

Riprenderà il 26 giugno il dialogo fra Miur e sindacati per le assegnazioni provvisorie. Infatti, nella giornata del 22 maggio si era interrotta la trattativa riguardante le utilizzazioni e assegnazioni provvisorie, a causa di distanze non facilmente conciliabili fra Miur e sindacati. La Gilda, addirittura, aveva abbandonato polemicamente il tavolo.

L’amministrazione non ha tardato a recipire la richiesta unitaria dei sindacati che avevano scritto al Miur nei giorni scorsi, proprio per la riapertura del tavolo contrattuale per la mobilità annuale.

L’obbligo di convivenza per il ricongiungimento con il genitore

Uno dei due nodi da sciogliere riguarda l’obbligo di convivenza per il ricongiungimento con genitore. Su questo punto l’amministrazione è sembrata indisponibile fino al mese scorso.
Infatti è evidente che questo obbligo ha limitato fortemente, nelle assegnazioni provvisorie 2017/2018, la possibilità di potere presentare domanda per il ricongiungimento ai genitori. Per cui i sindacati ritengono che non esista più l’obbligo della convivenza ai genitori per potere richiedere il ricongiungimento al padre o alla madre.

Posti di sostegno senza specializzazione

L’altro punto molto controverso è quello relativo ai posti di sostegno: infatti i sindacati chiedono la possibilità di ottenere assegnazione provvisoria, in via eccezionale, sui posti di sostegno anche da parte dei docenti senza titolo, ovviamente in subordine rispetto a chi possiede il titolo e dopo aver accantonato sia i posti per le immissioni in ruolo che quelli spettanti ai supplenti in possesso del titolo.
Sul tema è intervenuto il MISoS, che ha precisato la differenza di tempistiche fra assegnazioni provvisorie e nomina supplenze. Ragione per cui, si deve presumere che tale accantonamento per essere tale dovrà avvenire realmente, ovvero tramite la conferma sui posti occupati in questo ultimo anno scolastico dal personale specializzato non di ruolo allo scopo di garantire la continuità didattica, come precisato anche da Cobas Sicilia. Ma se non si firma il contratto sulla mobilità annuale tali rimangono solo ipotesi.

Fabrizio De Angelis

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