I motivi della manifestazione condivisi tra i comitati e i gruppi spontanei nati a seguito della Legge 107/15 sono diversi. I docenti chiedono un piano di rientro definitivo da realizzare entro la fine del prossimo anno scolastico per tutti i docenti assunti fuori dalla propria regione. La trasformazione di tutti i posti in organico di fatto, non stabili ma necessari alla scuola ogni anno – si legge nella nota – e dei posti in deroga sul sostegno in posti di diritto, cioè stabili.
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E ancora, tra le richieste c’è il superamento del doppio regime di titolarità su ambito /scuola a favore della titolarità su scuola per tutti e ritorno al sistema meritocratico del punteggio maturato; l’ abbassamento del numero alunni per classe e più tempo pieno al Sud; il ripristino compresenze, tempo scuola e materie soppresse dalla riforma Gelmini. Rispetto delle finalità e utilizzo didattico del potenziamento contro la pratica del “tappabuchismo”.
Inoltre i comitati rivendicano il “diritto ad assegnazioni provvisorie ed utilizzazioni annuali con possibilità di indicare per il ricongiungimento più di una provincia in subordine a quella di residenza, come avvenuto già lo scorso anno per gli idonei inseriti in graduatoria di merito”. Da segnalare che la presentazione delle istanze online per la scuola dell’infanzia e della primaria si è aperta lunedì 10 e si chiuderà il 20 luglio.
Ultimo punto della protesta del 12 luglio riguarda l’assistenza piena per tutti gli alunni disabili e bes. “Affinché venga garantito all’alunno disabile personale qualificato, la possibilità di nominare i docenti di ruolo sprovvisti di titolo di specializzazione e richiedenti assegnazione provvisoria, su posti di sostegno, solo dopo l’esaurimento di tutti i docenti specializzati che ne fanno richiesta (anche da altre province) e accantonamento del numero dei posti assegnabili in supplenza al personale precario specializzato”.
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