Dopo settimane di trattative bloccate lo scorso 28 giugno è stato trovato l’accordo sulle assegnazioni provvisorie e utilizzazioni.
La trattativa è stata sbloccata direttamente dal ministro Bussetti, che quindi può vantare nel giro di pochi giorni l’abolizione della chiamata diretta, l‘assegnazione del bonus merito ai supplenti e, appunto, l’accordo sul CCNI assegnazioni provvisorie.
Il contratto, nonostante si presenti come una proroga dello scorso anno, prevede alcune modifiche. Fra queste, la possibilità di poter chiedere la mobilità annuale straordinaria sui posti di sostegno in deroga per i docenti sprovvisti del titolo, ma con pregressa esperienza di insegnamento su sostegno.
Nello specifico, è stata aggiunta un’ulteriore fase per permettere ai docenti, sprovvisti di titolo di specializzazione sul sostegno di poter ottenere, in subordine ed in via derogatoria e straordinaria, il ricongiungimento per un anno anche su un posto di sostegno (art. 7 co. 16), purché detto personale stia per concludere il corso di specializzazione su sostegno o abbia svolto almeno un anno di insegnamento su posto di sostegno anche con un contratto a tempo determinato.
Grazie a questa novità, saranno in molti gli “esiliati” della 107, che dal Sud erano stati costretti ad andare al Nord, che riusciranno a tornare a casa. Solo in Sicilia, come riportano i sindacati regionali, coloro che hanno già svolto un anno di servizio sul sostegno o che sono in procinto di prendere la specializzazione e che potranno di conseguenza partecipare alla mobilità annuale sono circa 6.500.
Tuttavia, tale punto ha scosso il mondo degli insegnanti specializzati e delle associazioni dei genitori disabili. Infatti, a parer loro, “sfruttare” le assegnazioni provvisorie su posti di sostegno per rientrare al Sud sarebbe un grave danno per la continuità didattica, la qualità dell’insegnamento e i precari specializzati.
A tal proposito, abbiamo intervistato Ernesto Ciraci, presidente dell’associazione MiSoS, Movimento insegnanti di sostegno specializzati.
Vi aspettavate tutto ciò dal nuovo CCNI assegnazioni provvisorie?
Dopo le ripercussioni negative, nell’A.S. 2016/2017, della scelta del Governo di allora di dare la possibilità ai docenti di ruolo privi di titolo di specializzazione di lavorare su cattedre di sostegno in deroga, attraverso le assegnazioni provvisorie, pensavamo che tale situazione non si sarebbe più riproposta, considerando che il MIUR, prendendo atto del caos che ne risultò, l’anno successivo decise di non replicare il danno.
Durante la campagna elettorale come anche nel Contratto di Governo poi stilato per l’insediamento, l’esecutivo poneva come punto prioritario del Programma Scuola quello di garantire agli studenti con disabilità la continuità didattica da parte del docente specializzato sul sostegno. Così non sarà a quanto pare e questo inevitabilmente comporterà enormi disagi per l’avvio del nuovo anno scolastico.
Quali ripercussioni comporta tutto ciò secondo lei?
Le ripercussioni che più ci preoccupano sono quelle che subiranno gli alunni con disabilità, i quali rischiano, ancora una volta, di vedersi in classe per l’anno prossimo un nuovo insegnante di sostegno. Perché sbandierare il tema della continuità didattica se poi vengono adottate scelte politiche del genere? È inutile ricordare che la soluzione dell’accantonamento dei posti per gli specializzati precari non assicura la scelta del probabile posto su cui ha lavorato l’anno precedente, in quanto le assegnazioni provvisorie vengono effettuate prima delle nomine annuali, per tanto non presuppone il diritto di scelta prioritario del docente specializzato precario.
C’è anche la questione TFA III° ciclo
Infatti. Siamo fortemente preoccupati per i docenti del terzo ciclo TFA sostegno che sono in procinto di acquisire il titolo. Come verranno conteggiati gli accantonamenti per loro? Siamo sicuri che uscirà la finestra di agosto per poter inserire il loro titolo di specializzazione prima che una parte dei posti vengano accantonati e una parte assegnati ai non titolati? Stiamo parlando di ben 10.000 altri specializzati il cui mancato inserimento in tempo negli elenchi di sostegno risulterebbe una grave beffa, sempre a discapito del diritto dei nostri alunni al docente specializzato così come recita l’articolo 14 comma 6 della legge 104/92: “la nomina sul sostegno di docenti non specializzati è consentita unicamente qualora manchino docenti di ruolo o non di ruolo specializzati”.
Non c’è il rischio di riconversioni sul sostegno per la continuità didattica il prossimo anno?
Gli insegnanti specializzati ci sono e sono in tanti, soprattutto al Sud, spesso ancora ingabbiati nelle GAE e nelle Graduatorie di istituto o addirittura vincitori di concorso che attendono da anni di essere assunti. Il problema del loro precariato risiede negli esigui organici di diritto assolutamente non congrui con il reale fabbisogno. Trasformare i docenti curricolari di ruolo in docenti di sostegno con “veloci corsetti” solo per concludere la loro permanenza al nord è una soluzione che non soddisferebbe le loro rivendicazioni e che svilirebbe la professionalità e la competenza del docente specializzato, che deve essere formato con un percorso di qualità ed eccellenza. I corsi di riconversione sul sostegno quindi non sarebbero opportuni se giustificati da finalità che esulano la scelta consapevole, sia per rispetto degli alunni che meritano docenti realmente motivati e sia per gli stessi insegnanti che dovrebbero seguire le proprie inclinazione di insegnamento, fermo restando ovviamente l’importanza di formazione di tutto il personale della scuola sui temi dell’inclusione e della disabilità, ribadendo che gli alunni con disabilità sono alunni di tutti i docenti di classe, curricolari e non.
Cosa proponete per uscire da questa situazione?
Chiediamo al Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti che venga emanato, in tempi rapidi, e comunque prima dell’avvio del nuovo anno scolastico, un decreto ministeriale che preveda la riconferma degli specializzati/specializzandi sul sostegno precari presenti in graduatorie d’istituto sui posti o istituti scolastici che hanno ricoperto quest’anno. Solo in questo modo possiamo garantire la continuità didattica, con personale appositamente formato, agli alunni con disabilità, senza ledere i diritti dei docenti specializzati precari. Ciò eviterebbe di ricorrere ai ricorsi qualora il posto o la sede scolastica del precario specializzato, durante quest’anno, fosse occupato il prossimo anno scolastico da un docente privo di titolo in assegnazione provvisoria sul sostegno. Chiediamo semplicemente che prima di tutto venga garantita la continuità didattica e non venga interrotto quel rapporto di empatia e fiducia che l’allievo ha instaurato con il docente dell’anno o degli anni precedenti, costringendolo a un nuovo adattamento spesso non semplice, che richiede tempo e sforzi considerevoli.