Cambiano le assegnazioni provvisorie: dal prossimo mese di settembre saranno possibili “solo per alcune categorie di docenti”.
Lo ha annunciato, durante il question time del 25 gennaio nell’Aula di Montecitorio, la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, senza però specificare chi potrà effettivamente produrre domanda: si prevedono, in ogni caso, maggiori restrizioni rispetto all’attuale normativa, la quale prevede la possibilità di chiedere l’assegnazione annuale su altra scuola, lo ricordiamo, già comunque in casi particolari (come l’assistenza ai disabili oppure ai bambini in tenera età e il ricongiungimento al coniuge).
Ricordiamo però anche che quella dell’assegnazione provvisoria è la modalità che ha permesso a diverse migliaia di neo-assunti di poter essere collocati più vicino casa, bypassando (spesso però solo in autunno) i trasferimenti forzati (non di rado scorretti) voluti dall’algoritmo ministeriale. Un’assegnazione, tra l’altro, che per volontà del Governo sarà resa possibile anche nel 2017, a dispetto ancora una volta della Legge 107/15 che invece imporrebbe il blocco triennale di spostamenti per tutti gli assunti nell’ultimo triennio.
In ogni caso, il nuovo dispositivo dovrà passare per il tavolo di contrattazione sulla mobilità 2017/18 (il prossimo incontro dovrebbe svolgersi già domani 26 gennaio).
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Il responsabile del Miur ha poi detto che, al fine di “ovviare all’alto numero di supplenti nominati sui posti dell’organico di fatto, il Governo” per il prossimo anno scolastico “ha stanziato 400 milioni, per consolidare questi posti nell’organico di diritto. Ciò significa poterli occupare con docenti di ruolo, in funzione di una maggiore continuità didattica. La disponibilità di questo numero rilevante di posti rende ragionevole consentire a tutti, per il solo anno scolastico 2017-2018, di far domanda di mobilità seppure nella più limitata misura del 40%, in luogo del 100% dello scorso anno e del 50% di prassi”.
Durante lo stesso question time, Fedeli ha infine precisato che “nel 2016-2017 sono state accolte circa 23mila domande di mobilità volontaria interprovinciale”, aggiungendo che a queste “si sono aggiunti i trasferimenti obbligatori dei docenti neo-assunti, che, al termine dell’anno di prova, hanno lasciato la sede provvisoria per raggiungere quella definitiva”, un numero elevato “esclusivamente in virtù della straordinaria dimensione del piano assunzionale”.
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