C’è un punto importante del contratto sulle utilizzazioni e assegnazioni provvisorie sottoscritto il 21 giugno su cui vale la pena soffermarsi.
Quello che preclude i tanti posti di sostegno vacanti sparsi per la penisola, oltre 40mila, a tutti i docenti di ruolo privi di specializzazione. Quindi, se è vero che è stata all’ultimo confermata la deroga al blocco triennale e ai neo-trasferiti, è altrettanto vero che per molti di questi docenti potrebbe tramutarsi in una vittoria di Pirro. Nel senso che non sarà facile spostarsi sugli spesso numericamente limitati posti liberi della propria disciplina. Molto più facile sarebbe stato farlo sulle cattedre libere destinate al sostegno agli alunni disabili. Come, appunto, è accaduto nel 2016.
Abbiamo sempre avuto il sospetto che, quando nei mesi scorsi, la ministra disse che quest’anno le assegnazioni provvisorie non avrebbero avuto la stessa numerosità dello scorso anno, si riferisse proprio a questi posti: nel 2016, del resto, rappresentarono un buon serbatoio per permettere migliaia di assegnazioni provvisorie.
Solo che nella stragrande maggioranza dei casi, il docente assegnato sul sostegno non era in possesso di specializzazione (giustificando l’operazione con il fatto che sarebbero comunque state affidate a supplenti anche loro non specializzati).
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L’operazione, in ogni caso, non è piaciuta alle famiglie degli alunni disabili (come si poteva del resto immaginare). Che, infatti, si sono fatte sentire, lamentando l’affiancamento ai loro figli di personale senza alcuna competenza di didattica speciale.
Anche le associazioni dei disabili hanno storto la bocca e quando hanno incontrato la nuova ministra non si sono tenute per loro il malcontento. Ricevendo le rassicurazioni della responsabile del Miur. Che è stata di parola, riuscendo nell’impresa di accontentare i sindacati ma anche la tutela dei diritti degli alunni cosiddetti certificati.
Così, nel comunicato emesso dal Miur sull’accordo sottoscritto con i sindacati nella serata del 21 giugno, la Fedeli ha tenuto a fare scrivere che i posti di sostegno “non potranno essere dati in assegnazione provvisoria a personale non specializzato”.
Un particolare non di poco conto. Perché a fine agosto molti docenti si troveranno con la domanda respinta. E siccome sarà anche l’ultimo tentativo per avvicinarsi a casa, a quel punto dovranno pure mettersi l’anima in pace e rimanere dove li ha collocati (in modo poco chiaro e a volte pure errato) il discusso algoritmo ministeriale.
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