Passi avanti significativi per quanto riguarda il contratto sulle utilizzazioni e assegnazioni provvisorie 2019. Dopo l’incontro del 29 maggio, il tavolo del 4 giugno ha infatti definito ulteriormente alcuni aspetti, su cui sembra esserci ormai l’accordo fra Miur e sindacati.
Uno dei tasselli confermati sarà quello relativo all’assegnazione provvisoria sui posti di sostegno. Infatti, tale punto era già contenuto sul precedente contratto e prevede per alcuni docenti, in via derogatoria, la possibilità di richiedere l’assegnazione provvisoria interprovinciale sui posti di sostegno senza essere in possesso del titolo specializzazione, purché stiano per concludere il percorso di specializzazione sul sostegno o, in subordine, abbiano prestato almeno un anno di servizio – anche a tempo determinato – su posto di sostegno.
Tuttavia, allo scopo di non penalizzare i docenti specializzati delle Gae e delle graduatorie di istituto, tali assegnazioni dovranno avvenire in subordine, nel senso che dopo avere accantonato i posti di sostegno per i docenti presenti in GAE e in Graduatoria di Istituto con titolo di specializzazione su sostegno, i rimanenti posti vengono assegnati, tramite assegnazione provvisoria, a docenti senza titolo provenienti da altre province.
A tal proposito, Ernesto Ciraci del MiSoS, movimento di insegnanti specializzati sul sostegno, ha accolto polemicamente l’accordo: “per la seconda volta consecutiva il Governo del cambiamento, concedendo le assegnazioni ai non titolati, rischia di aggravare il solito valzer dei supplenti, il solito carosello degli insegnanti. Altro che garantire la continuità didattica!”
“Ricordiamo come quest’anno ci saranno altri 12.000 specializzandi 4 ciclo TFA SOSTEGNO, a cui bisognerà pur accantonare dei posti, oltre a tutti gli specializzati precari, accantonamenti che si sono mostrati l’anno scorso del tutto inefficienti, poiche le supplenze si sono protratte sino a novembre, con il famoso avente diritto”, conclude il presidente del MiSoS.
Come riporta il sito Flc Cgil, sindacati e Ministero hanno trovato l’accordo anche su altri temi quali:
– La validità triennale, con clausola di riapertura per far fronte a subentrate esigenze. Le operazioni rimangono annuali e così pure la facoltà di presentare domanda se in possesso dei requisiti.
– L’assegnazione provvisoria può essere richiesta da tutti gli interessati per i previsti motivi di ricongiungimento e cura, indipendentemente dall’esito della mobilità. Questo rappresenta un deciso superamento rispetto al precedente CCNI che limitava il movimento all’interno della provincia se successivo al trasferimento interprovinciale, salvo il beneficio della precedenza.
– Discipline di indirizzo dei licei musicali: utilizzazioni e accantonamento delle quote-orario ai precari, solo per conferma e a salvaguardia della continuità didattica. Si tratta di una fase transitoria che si applica esclusivamente per l’a.s. 2019/2020, nell’ottica di procedere con la necessaria gradualità omologando le disposizioni previste per le altre classi di concorso ed in armonia con quanto previsto dal CCNI sulla mobilità.
– Accesso alle domande di assegnazione provvisoria provinciale e interprovinciale per i docenti delle medesime discipline (licei musicali), in subordine alle operazioni di cui al punto sopra per il solo primo anno di vigenza del CCNI. Per gli a.s.2020/2021 e 2021/2022 i movimenti saranno a regime.
Resta invece in sospeso la questione dei docenti di terzo anno FIT, ovvero i primi vincitori del concorso 2018 per la secondaria, per i quali, dato lo stato giuridico a tempo determinato, non è stata prevista la possibilità di trasferimento.
I sindacati hanno chiesto di estendere in via straordinaria, anche per questi docenti, la possibilità di poter fare domanda di assegnazione provvisoria 2019.
Secondo il Miur, non ci sarebbe “copertura di norma primaria” tale da giustificare una simile deroga in presenza di molti contro-interessati. Potrebbe anche esserci un tavolo ad hoc per definire una volta per tutte la questione.
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