Non si placano le polemiche per la decisione assunta dai sindacati e dagli USR di Sicilia e Sardegna di concedere anche ai docenti senza titolo di coprire dei posti di sostegno.
Fra le proteste più vivaci va segnalata quella dei docenti inseriti nelle GAE che, con questa misura, vedono ovviamente diminuire seriamente le propre possibilità lavorative.
Ma ci sono anche le associazioni che si occupano dei disabili che non sono per nulla soddisfatte della soluzione adottata.
Hanno preso posizione, per esempio sia la Fish che il Coordinamento italiano insegnanti di sostegno.
La questione però potrebbe complicarsi, e non poco, perchè la decisione presa in Sicilia e in Sardegna sembra mettere in discussione il principio secondo cui, soprattutto nel campo dell’istruzione, i livelli essenziali delle prestazioni devono essere definiti dallo Stato e non rimessi a scelte locali.
Ed è evidente che il “trattamento” degli alunni disabili rientra proprio fra i livelli essenziali delle prestazioni.
Il problema non è di poco conto perchè è difficile prevedere come potrebbe esprimersi la Corte Costituzionale se dovesse essere chiamata in causa.
In altre parole gli accordi stipulati nelle due grandi isole fra sindacati e USR potrebbero persino risultare incostituzionali.
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