Dal 1° marzo prossimo l’Assegno Unico e Universale entrerà nelle buste paga dei lavoratori, in sostituzione di altre prestazioni e detrazioni.
La domanda si poteva già presentare dal 1° gennaio, ed infatti, secondo i dati riportati dall’INPS, al 21 febbraio erano già state inoltrate 2.280.705 istanze di assegno unico per un totale di 3.801.040 figli.
Per poter ricevere l’assegno già nel cedolino di marzo è necessario presentare domanda entro il 28 febbraio.
Infatti, per le istanze presentate dal 1° gennaio al 28 febbraio 2022 il pagamento è previsto a marzo, per le domande presentate successivamente il pagamento sarà effettuato il mese successivo alla presentazione delle stesse. Per i nuovi nati l’Assegno unico decorre dal settimo mese di gravidanza.
Chi presenta la domanda entro il 30 giugno 2022 avrà comunque gli arretrati da marzo.
In proposito, ricordiamo che dal mese di marzo cesseranno le prestazioni attualmente erogate in busta paga o con la pensione per il nucleo familiare e le detrazioni fiscali relative.
L’importo dell’Assegno unico, che non concorre alla formazione del reddito complessivo imponibile ai fini IRPEF, è determinato secondo il valore ISEE che, quindi serve per fare la domanda anche se non è obbligatorio. Chi non presenta l’ISEE avrà infatti l’importo minimo (50 euro per ogni figlio) e potrà comunque presentarlo in un secondo momento.
Con l’Assegno unico verranno sostituite le seguenti prestazioni:
Rimarrà invece vigente il bonus nido.
La domanda deve essere ripresentata anche da chi percepiva l’Assegno temporaneo ad eccezione di coloro che hanno diritto al Reddito di Cittadinanza che riceveranno l’Assegno unico in automatico.
L’INPS ha messo a disposizione la Simulazione Importo Assegno Unico, un servizio che consente di simulare l’importo mensile della nuova prestazione di sostegno per i figli a carico.
Il servizio è accessibile da qualunque dispositivo mobile o fisso e non sono richieste credenziali per il suo utilizzo. È bene comunque tener presente che il risultato del simulatore è indicativo. Per ottenere la prestazione occorrerà infatti presentare la relativa domanda e attendere l’esito dell’istruttoria della domanda stessa svolta dall’INPS che verifica le autodichiarazioni rese sulla base delle informazioni presenti nelle banche dati a disposizione dell’Istituto.
La composizione del nucleo familiare, quindi il numero di figli, l’età anagrafica e lo stato di disabilità.
Inoltre servirà l’importo ISEE in corso di validità per l’anno 2022 che si calcola sui redditi 2020 attestati nella certificazione unica 2021.
In caso di separazioni, divorzi o genitori non conviventi i dati reddituali dell’altro genitore vanno comunque indicati.
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