A partire dal 1° marzo 2023, sarà più semplice ricevere l’Assegno Unico e Universale (AUU) per i figli a carico. Infatti, l’INPS proseguirà in automatico il pagamento per chi già ne usufruisce.
Lo ha ribadito lo stesso Istituto, con un comunicato stampa del 10 gennaio, illustrando i dati aggiornati delll’Osservatorio Statistico sull’AUU che contiene al suo interno anche i dati relativi all’AUU destinato ai nuclei percettori di Reddito di Cittadinanza (RdC).
L’INPS spiega inoltre che solo chi richiede l’AUU per la prima volta dovrà presentare domanda, mentre chi deve segnalare variazioni potrà aggiornare l’istanza in corso, tramite la procedura on line disponibile sul sito www.inps.it.
Le prossime mensilità di gennaio e febbraio 2023 saranno calcolate in base all’ISEE 2022, oppure facendo riferimento ad ISEE 2023 se già presente.
Da marzo, l’importo sarà determinato in base all’ISEE 2023 ovvero, in mancanza di ISEE 2023, l’assegno sarà calcolato con riferimento ai valori minimi previsti dalla norma, salvo conguaglio con tutti gli arretrati in caso di presentazione dell’ISEE entro il 30 giugno.
Attraverso il sito INPS è possibile accedere all’ISEE precompilato (https://servizi2.inps.it/servizi/IseePrecompilato/home.aspx), completo delle informazioni riferite ai familiari maggiorenni che, con la propria identità digitale, potranno autorizzare il dichiarante all’uso dei propri dati.
In proposito, ricordiamo che la legge di bilancio 2023 apporta significative modifiche agli importi spettanti alle famiglie beneficiarie di Assegno Unico e Universale con figli di età inferiore a un anno e per i nuclei familiari numerosi, con tre o più figli a carico, con la presenza di almeno un figlio in età compresa tra uno e tre anni.
In particolare, per il 2023 è sancito:
La manovra interviene anche in favore dei nuclei con figli disabili, disponendo la corresponsione a regime degli aumenti che erano stati riconosciuti nel corso del 2022.
Gli aumenti spettanti, rivalutati a norma di legge, saranno conseguentemente erogati a partire dalla mensilità di febbraio 2023, fatto salvo il diritto ad eventuali conguagli spettanti a decorrere da gennaio 2023.
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