Ancora una volta la Flc-Cgil ha chiamato i suoi iscritti e i simpatizzanti a consulta, per conoscere dai diretti interessati il loro parare sulla pre-intesta, raggiunta il 9 febbraio scorso, dalle organizzazioni sindacali e il Ministero dell’istruzione, relativamente al rinnovo del contratto collettivo nazionale.
Più del 90% d’accordo sulla pre-intesa
Ebbene, la Flc-Cgil di Palermo, con un comunicato, ci fa sapere che la stragrande maggioranza dei lavoratori (oltre i 90%) che ha partecipato all’assemblea, oggi 12 marzo a Palermo, si è detta favorevole alla pre-intesa.
“È stato un contratto sudato – ha detto il segretario generale Francesco Sinopoli – un contratto della ricostruzione negoziale. Noi crediamo che da qui si possa ripartire per garantire sempre di più i diritti alle lavoratrici e ai lavoratori della scuola, dell’università, della ricerca, dell’alta formazione artistica e musicale. Questa assemblea ha un valore in sé, che è quella della democrazia. Noi crediamo, infatti, che l’ipotesi di accordo debba essere validata dai lavoratori”.
La Comunità educante
“Alcuni punti di valore della pre-intesa – ha spiegato la segretaria nazionale Anna Maria Santoro – sono molto significativi. Tra questi l’affermazione della comunità educante, che serve a dare una visione di scuola che non è una scuola azienda, ma una scuola che ha un principio educativo incardinato sui valori della Costituzione e serve anche a riaffermare il valore del lavoro collegiale. Un altro punto di valore è la riscrittura delle relazioni sindacali. Infatti, ritornano al tavolo contrattuale materie che la legge Brunetta e la 107 ci avevano sottratto. Infine, abbiamo messo in sicurezza gli aumenti degli stipendi dei lavoratori. Cosa che non sarebbe stata possibile senza il contratto. Questo rinnovo serve a segnare un punto di partenza. Si chiude con 11 anni di disintermediazione e si guarda avanti”.
Soddisfazione è stata espressa dalla segretaria generale di Palermo, Franca Giannola, “per la riuscita dell’assemblea che ha potuto permettere di fare chiarezza sui punti nodali del nuovo contratto e soprattutto ha permesso ai lavoratori di far esprimere le loro valutazioni sull’eventuale firma definitiva”.